Rete. Palestina: è tempo di scegliere da che parte stare

Rete. Palestina: è tempo di scegliere da che parte stare.

La consegna delle credenziali dell'Ambasciatrice Straordinaria e Plenipotenziaria di Palestina S.E. Abeer Odeh di martedì scorso in Commissione Esteri, segna un momento storico per il nostro Paese. Ci invita a riflettere non solo sul ruolo di San Marino all’interno della comunità internazionale, sul nostro impegno verso la famosa “neutralità attiva”, ma anche sui valori imprescindibili di giustizia, dignità e libera autodeterminazione che da sempre sentiamo nostri e di cui oggi più che mai dobbiamo farci portavoce. Come RETE, abbiamo scelto di depositare già dalla scorsa legislatura, e come primo atto di questa nuova, un progetto di Legge per il riconoscimento dello Stato di Palestina, sulla spinta delle nostre idee e dei tanti concittadini che le condividono come il “Collettivo San Marino per la Palestina". Infatti l’accreditamento di una rappresentanza diplomatica di quel popolo martoriato non scrive ancora la parola “Fine” ad un processo di riconoscimento che deve proseguire speditamente senza tentennamenti. L’Ambasciatrice, nel suo discorso di saluto e ringraziamento, ha posto una domanda tanto semplice quanto carica di significato: "in sede ONU ben 146 su 193 Paesi hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, voi da che parte volete stare?" Il nostro Consigliere Matteo Zeppa ha risposto per noi: "Voglio far parte di un Parlamento che riconosca lo Stato di Palestina, senza se e senza ma. Cercheremo di velocizzare l’iter di riconoscimento." San Marino, una piccola Repubblica dal peso conseguente nello scacchiere internazionale, ha l'opportunità – con il suo esempio - di schierarsi dalla parte giusta della storia, che è quella che vuole due popoli integrati in due stati sul medesimo territorio, ma senza che quello più forte abusi della sua posizione dominante. Non è solo un atto politico: è la scelta di tendere una mano a un popolo che lotta per il proprio diritto all’autodeterminazione. San Marino, terra di libertà e neutralità, ha il dovere morale di essere un esempio di coraggio e solidarietà. Invitiamo tutte le forze politiche e la popolazione a unirsi in questo percorso: insieme, possiamo fare la differenza.

RETE

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