Rete: il prestito chiesto all'Italia rischia di metterci in ginocchio

Rete: il prestito chiesto all'Italia rischia di metterci in ginocchio.
Un Comma Comunicazioni che a parte l’intervento di una parte dell’opposizione, tutto sommato è rimasto in sordina nonostante l’importanza del tema, quello del prestito chiesto all’Italia che correrà il rischio di metterci in ginocchio. Le posizioni espresse dalla maggioranza nei loro interventi riflettono bene la linea fino ad ora adottata, lasciare passare le cose così, nel silenzio e nella non curanza, facendo andare avanti il Segretario con la solita politica dell’ognuno per sé. Eppure l’importanza e la portata del tema si è ridotto a un semplice “una linea di credito deve garantire le condizioni per evitare che conti e bilanci delle nostre banche vadano in difficoltà”.
Si rimane impietriti davanti all’indifferenza e alle mancate spiegazioni all’aula, eppure si è risposto il 20 luglio (quindi ad inizio consiglio) a un’ interpellanza di civico 10 dicendo che “si è ritenuto che dovesse esserci un quadro più definito e non ancora presente per poter informare il Consiglio ma si fa tuttavia rilevare che l'argomento è all'attenzione del Governo e che attraverso la Segreteria di Stato competente ha costituito un gruppo di esperti per l'esame della materia e l'individuazione dei possibili interventi a salvaguardia del futuro dei fondi pensioni”

Peccato che in una precedente interpellanza del nostro movimento ci era stato detto che il tema della voluntary disclosure è stato oggetto di valutazioni sin dal maggio 2014 quando iniziarono a essere diffuse le prime bozze del provvedimento, nell'ambito della competente commissione parlamentare italiana.
Inoltre la redazione di un documento congiunto BCSM-ABS consegnato nel luglio 2014 al Segretario di Stato alle Finanze articolato in tre principali sezioni: analisi normativa, possibili impatti per il sistema e proposte di intervento ritenute urgenti per mitigare gli effetti dei deflussi attesi, avrebbe dovuto rendere sicuramente le idee più chiare, in modo da dare una spiegazione più esaustiva all’aula e ai cittadini.
Si perché l’argomento dell’apertura di una linea di credito che potrebbe creae molti problemi interni di stabilità economica, in particolare, tenuto conto da una parte di una liquidità di cassa dei conti dello stato (passata da €343.934.897,45 di maggio 2011 ai €95.327.759,77 di maggio 2015) e dall’altra dalle riserve di liquidità delle banche che al 31 marzo 2015, ammontavano a oltre l,l miliardi di euro.
Mentre la raccolta bancaria totale era pari a 7,4 miliardi di euro nella stessa data.
Difficile quindi credere al prestito interbancario dove, ci hanno detto, gli interessi li pagherebbero le banche e non lo Stato, dal momento che fino ad ora non abbiamo fatto altro che salvare le banche, meglio parlarne in un comma comunicazioni segreto quindi che non viene trasmesso in radio. Così tutto passa nell’indifferenza, con la minaccia di far cadere il governo perché mancano i parcheggi ai consiglieri, o perché il Psd, con una presa di posizione pubblica, senza avere mai avanzato riserve nei tavoli politici, nè in Commissione Finanze, pone il veto alla creazione del Parco scientifico nei terreni di Cà Montanaro, con Arzilli che a sua volta minaccia azioni politiche se non gli farà una compensazione anche a lui!
Vista la disponibilità della maggioranza a trovare una condivisione, verrà messo ai voti venerdì, in apertura dei lavori consiliari l'ordine del giorno presentato in mattinata da una parte dell'opposizione (Rete, C10, Su e i consiglieri indipendenti Pedini Amati e Lazzari). Vedremo.

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