L’assenza di stile è comunque uno stile e sembra che per la maggioranza sia una scelta obbligata.
Così invece di commentare quanto accaduto, la maggioranza si scaglia contro RETE: rea di avere un seguito popolare, evento sconosciuto a chi governa.
Così RETE è, per gente graziata dal ballottaggio, la nuova DC, e vuole tornare al passato.
Bontà loro, deciderà la cittadinanza, non è dignitoso né rispettoso nei confronti dei sacrifici che sono richiesti ai sammarinesi fare scaramucce dovute all’invidia di chi non conta nulla e non è sostenuto da nessuno.
Piuttosto ai sammarinesi preme capire se i sacrifici richiesti valgono solo per loro e non per gli amici di chi governa.
Torniamo quindi sul tema, che la maggioranza non affronta preferendo dare un esempio di “cultura di governo” che si esplica nell’offesa, nell’attacco, nella denuncia preventiva di chi è reo unicamente di avere un sostegno popolare che essi non hanno mai avuto e, ci auguriamo, mai avranno.
Ci dica la maggioranza -o almeno quei due/tre che non sono tenuti all’oscuro di tutto- come intende affrontare l’ennesima ondata di inchieste giudiziarie che circondano non più, e non solo, gente venuta da fuori a comprarci con la potenziale complicità di “uomini di Stato”, ma gli stessi uomini che questo governo (i due/tre segretari che contano) ha nominato e sostenuto nonostante le nostre denunce.
Non tanto a noi: ma ai cittadini spieghino se l’acquisizione documentale in banca centrale è inerente indagini su Moretti (appena licenziato), Mazzeo (dimessosi appena raggiunto da tale comunicazione), Zanotti (prima vigilante poi vigilato) e Venturini (il commissario Asset arrivato dalla provvidenza).
Spieghino alla gente se si ipotizza un coinvolgimento di Simone Celli in operazioni illecite e lesive degli interessi dello Stato.
Forse è vero: non siamo in campagna elettorale, per quanto ci auguriamo che la nostra cittadinanza non venga sottoposta sua malgrado ad altri 3 anni di questo sfascio che ci lascerà con i soli debiti e senza prospettive.
E per quanto riguarda i poteri forti, i governativi ci facciano dei nomi. Sono proprio i poteri forti ad aver peggiorato la situazione del paese, per salvare alcuni di loro hanno lasciato che i danni ricadessero sulla gente perbene, comune, normale.
Più volte abbiamo proposto al governo di combatterli insieme, questi potentati, ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.
Cari concittadini, non possiamo scrivere chi siano questi poteri forti, perché sarebbe il nostro stesso governo (tramite teste di legno, gente di partito, traditori dello Stato) a denunciarci: è già successo, succederà. Vi chiediamo però se sia normale rassegnarsi al silenzio per timore delle ritorsioni che verranno.
Diamo la nostra parola, tuttavia, che non appena avremo responsabilità di governo tali nomi e tali potentati verranno indicati chiaramente e aggrediti, fino alla loro cancellazione.
Tutti i potentati, anche quelli che -magari sfuggendoci, cosa poco probabile- ci verranno indicati dall’opposizione e dalle parti sociali: siamo stanchi di politici improvvisati che negano l’evidenza e sono sordi alle ingiustizie.
Una cosa è certa: non ci è mai piaciuto chi cambia discorso e diffama per non rispondere dei danni provocati.
Ribadiamo che servirà una pacificazione, ma al contempo un esemplare punizione per chi ha tradito gli interessi dello Stato.
Comunicato stampa
Movimento RETE
Così invece di commentare quanto accaduto, la maggioranza si scaglia contro RETE: rea di avere un seguito popolare, evento sconosciuto a chi governa.
Così RETE è, per gente graziata dal ballottaggio, la nuova DC, e vuole tornare al passato.
Bontà loro, deciderà la cittadinanza, non è dignitoso né rispettoso nei confronti dei sacrifici che sono richiesti ai sammarinesi fare scaramucce dovute all’invidia di chi non conta nulla e non è sostenuto da nessuno.
Piuttosto ai sammarinesi preme capire se i sacrifici richiesti valgono solo per loro e non per gli amici di chi governa.
Torniamo quindi sul tema, che la maggioranza non affronta preferendo dare un esempio di “cultura di governo” che si esplica nell’offesa, nell’attacco, nella denuncia preventiva di chi è reo unicamente di avere un sostegno popolare che essi non hanno mai avuto e, ci auguriamo, mai avranno.
Ci dica la maggioranza -o almeno quei due/tre che non sono tenuti all’oscuro di tutto- come intende affrontare l’ennesima ondata di inchieste giudiziarie che circondano non più, e non solo, gente venuta da fuori a comprarci con la potenziale complicità di “uomini di Stato”, ma gli stessi uomini che questo governo (i due/tre segretari che contano) ha nominato e sostenuto nonostante le nostre denunce.
Non tanto a noi: ma ai cittadini spieghino se l’acquisizione documentale in banca centrale è inerente indagini su Moretti (appena licenziato), Mazzeo (dimessosi appena raggiunto da tale comunicazione), Zanotti (prima vigilante poi vigilato) e Venturini (il commissario Asset arrivato dalla provvidenza).
Spieghino alla gente se si ipotizza un coinvolgimento di Simone Celli in operazioni illecite e lesive degli interessi dello Stato.
Forse è vero: non siamo in campagna elettorale, per quanto ci auguriamo che la nostra cittadinanza non venga sottoposta sua malgrado ad altri 3 anni di questo sfascio che ci lascerà con i soli debiti e senza prospettive.
E per quanto riguarda i poteri forti, i governativi ci facciano dei nomi. Sono proprio i poteri forti ad aver peggiorato la situazione del paese, per salvare alcuni di loro hanno lasciato che i danni ricadessero sulla gente perbene, comune, normale.
Più volte abbiamo proposto al governo di combatterli insieme, questi potentati, ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.
Cari concittadini, non possiamo scrivere chi siano questi poteri forti, perché sarebbe il nostro stesso governo (tramite teste di legno, gente di partito, traditori dello Stato) a denunciarci: è già successo, succederà. Vi chiediamo però se sia normale rassegnarsi al silenzio per timore delle ritorsioni che verranno.
Diamo la nostra parola, tuttavia, che non appena avremo responsabilità di governo tali nomi e tali potentati verranno indicati chiaramente e aggrediti, fino alla loro cancellazione.
Tutti i potentati, anche quelli che -magari sfuggendoci, cosa poco probabile- ci verranno indicati dall’opposizione e dalle parti sociali: siamo stanchi di politici improvvisati che negano l’evidenza e sono sordi alle ingiustizie.
Una cosa è certa: non ci è mai piaciuto chi cambia discorso e diffama per non rispondere dei danni provocati.
Ribadiamo che servirà una pacificazione, ma al contempo un esemplare punizione per chi ha tradito gli interessi dello Stato.
Comunicato stampa
Movimento RETE
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