Rete replica a Repubblica Futura
Ossessionata dall'operato di un membro di RETE come Segretario di Stato, Repubblica Futura continua a prendere per i fondelli la popolazione. Essendo noi coscienti delle macerie lasciate dagli anni di governo di RF, solitamente ci guardiamo bene dal rispondere ma, innanzi alle ultime, sconcertanti menzogne, un cenno di risposta lo dobbiamo abbozzare. Sui controlli nelle abitazioni private: Lo scorso 29 febbraio, la Segreteria Sanità ha incontrato le forze di opposizione e ha spiegato che il nuovo decreto incoraggia i "controlli rigorosi in luoghi pubblici, NON in abitazioni private" come RF chiedeva in conferenza stampa. Lo sa bene Nicola Renzi, che era presente con i capigruppo Eva Guidi e Rossano Fabbri. Su domanda di Renzi, è stato chiarito come le forze di polizia non entreranno nei domicili privati, ma rafforzeranno i controlli, anche su segnalazione, al di fuori delle abitazioni in cui vi siano feste o situazioni che violino le restrizioni stabilite per legge. Dunque RF, in cattiva fede, afferma il falso. Sulla priorità dei Consiglieri nel piano vaccinale: A mezzo di un’e-mail del 2 marzo scorso, la Segreteria aveva risposto all’insinuazione di RF secondo cui, su disposizione politica, i membri del Consiglio Grande e Generale avessero priorità sulle vaccinazioni. Questo il testo della risposta che RF si è ben guardata dal consegnare alla stampa: “(...) Nessun componente del Consiglio avrà corsie preferenziali. Ci sono "buchi" fisiologici nelle giornate vaccinali, che hanno fatto buttare nel bidone centinaia di vaccini nei comuni a noi limitrofi: le liste aggiuntive, composte dalle persone più esposte in termini di contatti, potrebbero sopperire a queste prenotazioni vacanti nel caso si verificassero (...)” Anche in questo caso, dunque, RF fa affermazioni della cui falsità è consapevole, con l’unico scopo di alimentare polemiche e disinformazione tra la popolazione. Non ci risulta che alcun consigliere abbia chiesto di essere vaccinato prima degli altri; ci chiediamo se invece non vi siano consiglieri, magari proprio negli stessi partiti, che abbiano chiesto corsie preferenziali per propri familiari. Non capiamo se questa ossessione sia dovuta al fatto che, da sempre, l’ospedale è considerato una “cosa loro”: sarebbe opportuno chiedersi se questo profondo legame con l’ISS sia ugualmente sentito anche nell'ipotesi in cui qualcuno svolgesse prestazioni private i cui benefici in teoria dovrebbero essere versati all'Iss. Capiamo come RF sia la causa delle difficoltà di comunicazione tra governo e opposizione: ad ogni incontro con RF si sa già che ogni informazione ne uscirà stravolta e sarà usata per attacchi disfattisti, perché l’unica maniera di RF per esistere è, oggi, distruggere tutto. Spetta, però, alla cittadinanza – quella grossa fetta che ha subito i quindici anni di clientelismo e di taccheggio istituzionale – inquadrare chi della politica ne fa solo una lunga, infinita menzogna.
Movimento RETE