Rete sul mercato immobiliare

Rete sul mercato immobiliare.

“Affittasi bilocale di 50 mq ai Pianacci: 900 euro al mese. Affittasi trilocale a Serravalle: 1.100 euro al mese”. Questi sono solo alcuni dei “surreali” annunci immobiliari pubblicati nell’ultimo mese. Il mercato degli affitti insegue Monaco, ma gli stipendi no! È un fatto che nel nostro Paese è ormai impossibile pagarsi un tetto sulla testa, se si ha uno stipendio nella media. Come si fa a pagare 900 euro di affitto e vivere con quel che resta di uno stipendio di 1.500 o anche di 1.800 euro? E come si può pensare di mettere su famiglia in queste condizioni? Ad essere maggiormente colpiti sono i lavoratori più giovani, che non solo guardano con il binocolo la stabilità lavorativa e il salario necessari ad ottenere un mutuo per comprare casa, ma che addirittura sono impossibilitati a pagare l’affitto di un piccolo appartamento. Sono molti i giovani sammarinesi ad andarsene, costretti ad emigrare a Cerasolo per conquistare l’agognata indipendenza abitativa ad un prezzo sostenibile. Quest’anno, un nostro gruppo di lavoro ha scoperto l’esistenza di una legge del 1995 che impone un’imposta speciale sugli immobili in pancia alle società e lasciati deliberatamente sfitti. Questa norma era caduta nel dimenticatoio, ma mai abrogata, e pertanto è da considerarsi in vigore. Applicare questa legge spingerebbe a immettere sul mercato, potenzialmente, centinaia di appartamenti che abbasserebbero notevolmente i prezzi. A settembre abbiamo chiesto al Segretario Ciacci e al Governo di dare attuazione a questa legge e lo abbiamo fatto tramite un emendamento all’assestamento di bilancio: il Segretario Ciacci e maggioranza hanno deciso di respingerlo. Decidemmo allora di interpellare il Segretario e il Governo per conoscere cosa intendono fare per garantire il diritto all’abitare: ancora non abbiamo avuto risposta. I partiti di maggioranza non possono continuare ad ignorare il problema: è un’emergenza e come tale deve essere trattata. Ci auguriamo che, a partire dalla finanziaria, la maggioranza e il Governo portino interventi concreti, specie dopo le promesse di qualcuno in campagna elettorale, ma abbiamo poche speranze. Per parte nostra, continueremo a invocare la puntuale applicazione della legge, proponendo anche in finanziaria gli opportuni aggiornamenti di quella norma, oltre ad una radicale revisione dell’attuale regolamentazione delle residenze elettive e atipiche. Non si possono calpestare la dignità e i diritti più elementari di migliaia di cittadini per arricchire un pugno di palazzinari: è tempo di agire.

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