Rete si è svegliata. Ringalluzzita dai suoi insuccessi, si affida ai suoi cavalli di battaglia, sorprendendo un po’ tutti perché delle parole magiche che i suoi più impavidi condottieri pronunciavano nei momenti di difficoltà (Confuorti, Grandoni, Cis), ora è rimasta solo Banca CIS. Evidentemente sta perdendo smalto. Il problema vero è che oggi ci sono tanti sammarinesi (e non solo) che dopo la crisi del CIS non sanno se rivedranno i propri soldi ed al contempo ci sono tante persone che per gli stessi motivi hanno perso il posto di lavoro. Rete lo ha capito o no? Ha capito di essere al governo (con la DC!) e di avere il compito di dare risposte a tutti questi cittadini? Dopo la vicenda di Asset, Repubblica Futura ha fatto di tutto per garantire quanti più posti di lavoro possibile ed anche i risparmi dei correntisti. Peccato che allora Rete facesse una strenua battaglia contro la “manleva” (a proposito, chissà se anche in alcune più recenti operazioni sono entrate in gioco nuove manleve e chissà se Rete se ne è accorta?) e che senza di essa non sarebbe mai stato possibile salvaguardare posti di lavoro e risparmi. Rete vede “strettissimi rapporti tra i vertici di CIS, di RF ed un commissario della legge pluri-rinviato a giudizio”. Ma non erano proprio gli esponenti di Rete, quelli duri e puri, che si facevano chiamare i Buriani-boys? Pare davvero di sognare! Rete continua a citare pezzi e stralci della Commissione di Inchiesta a proprio piacimento. Allora suggeriamo ai membri della Commissione di Rete (che hanno firmato la relazione) di rileggersi anche a pag 201 il passaggio in cui si scrive, con tanto di allegato, che ancora a luglio 2019 la Vigilanza di Banca Centrale “sospende ogni giudizio sull’affidabilità di Stratos” perché gli accertamenti erano in corso. Quindi RF non ha spalleggiato proprio nessuno, anche perché ha sempre sostenuto che le azioni di responsabilità sarebbero dovute andare avanti anche in caso di vendita per “il timore che le perdite, non completamente quantificabili, potessero gravare quasi completamente sullo Stato“ (pag 223). Perché Rete non cita ad esempio la parte della relazione in cui, rispetto all’operato della Banca Centrale, un suo consulente di primo standing dice sostanzialmente: “i musicisti cambiavano ma la musica era sempre quella”? è possibile che si voglia far credere che le innumerevoli crisi bancarie siano frutto dell’operato di RF e non invece di un sistema, specialmente di controllo, che ha fatto sempre acqua da tutte le parti? È possibile che Rete faccia finta di non ricordare che le crisi bancarie sono il frutto della concessione smodata di licenze in alcuni casi frutto anche di tangenti? Ma questo si capisce bene, visto la strenua lotta che Rete ha fatto per screditare indagini e sentenze del Conto Mazzini e per garantire addirittura un terzo grado di giudizio ai politici ai quali prima - quando doveva fare incetta di voti - portava le arance in carcere. Noi abbiamo la coscienza a posto. Abbiamo risposto senza reticenze tanto alla Commissione di Inchiesta, quanto al Tribunale, a tutti i sammarinesi e agli elettori. Rete un po’ meno, evidentemente, se - dopo aver promesso di cambiare la politica - si è messa in poltrona e pur di non mollarla è disposta a tutto, compreso rimangiarsi la totalità - o quasi - delle favole raccontate ai cittadini. Comunque la risposta migliore Rete può chiederla a suoi ex candidati o ex elettori che oggi stanno facendo una battaglia insieme a noi. Una battaglia di civiltà, contro la caccia alle streghe. Una battaglia di competenza e di speranza, perché - forse Rete non lo ha capito - il nostro Paese sta attraversando una fase davvero difficile, che potrebbe portarci nel baratro e Rete, con i debiti contratti con Cargill, con i mercati esteri e con le consulenze a Rothschild forse ha contribuito a dargli la spintarella finale. Sono lontani i tempi del car-sharing per andare in Consiglio e dell’eroico (sbandierato su FB) gran rifiuto alle brioches; oggi si parcheggia in posti riservati e magari anche in quelli dei residenti e si vola in jet privato. La risposta comunque a tutti questi atteggiamenti e soprattutto alle capacità di gestione della cosa pubblica, la stanno già dando i sammarinesi, evidentemente schifati, ancor più che dal festino del primo aprile, dal costante smantellamento della sanità e della Pubblica Amministrazione. Cari amici di Rete, siate meno agitati, tra poco arriveranno le elezioni. Noi ci presenteremo ai cittadini con la serenità di sempre e con proposte concrete. Vediamo se sarete capaci di fare altrettanto.
Cs - Repubblica Futura