RF: Scuola dell’infanzia di Murata, la risposta all’interpellanza desta ampie perplessità
A ridosso del Consiglio della “debacle” di Maggioranza e Governo che, nell’ostinazione di portare a casa l’incremento dei Dipartimenti della Pubblica Amministrazione da 8 a 11, non sono riusciti né ad effettuare le nomine di commissioni strategiche né a ratificare importanti Decreti Delegati, Repubblica Futura ha ricevuto risposta all’interpellanza sulla demolizione dell’arredo a forma di teatro nel giardino della scuola dell’infanzia di Murata.
Diversi cittadini ci avevano segnalato del tempestivo smantellamento di parte di quella struttura su diretta disposizione, pare, di un Segretario di Stato. La risposta all’interpellanza, a tratti palesemente reticente, desta ampie perplessità anche nella descrizione delle procedure seguite: i Segretari Lonfernini e Ciacci, firmatari del documento, paiono mettere subito le mani avanti chiarendo che alla data dei lavori essi non erano ancora in carica; alla esplicita domanda se i lavori siano stati commissionati direttamente da un Segretario di Stato, l’AASLP riferisce che i lavori “non sono stati commissionati, vi è stata piuttosto una segnalazione da parte di un genitore di un incidente avvenuto a causa di massi che si presentavano a taglio vivo”. Occorre prendere nota: l’Azienda esegue i propri interventi su diretta commissione dei cittadini che, d’ora in poi, potranno richiedere qualsiasi prestazione, anche la demolizione di un manufatto, con una semplice telefonata. Anche quando la Protezione Civile, come si evince dalla risposta, aveva fatto un sopralluogo non constatando condizioni di particolare pericolo. Perché, eventualmente, non perimetrare l’area ed intervenire in seguito rimuovendo le parti “a taglio vivo”? I lavori sono stati eseguiti in orario di lavoro e a scuola aperta: l’Azienda assicura che gli stessi si siano svolti tenendo conto di tutte le prescrizioni di sicurezza con particolare riferimento a quella dei bambini e del personale; tuttavia non viene prodotto, come richiesto da Repubblica Futura, alcun documento a comprova di tale asserzione, come il Piano Operativo di Sicurezza (POS) e gli adempimenti relativi alla prevenzione dei rischi interferenziali (ex art. 7 Legge 31/98) che tutte le imprese edili sono tenute a redigere per lavori del genere. La telefonata del fantomatico genitore deve essere stata particolarmente convincente se l’AASLP, che dovrebbe preoccuparsi della sicurezza sui cantieri non solo per questioni sostanziali ma anche per ragioni di “buon esempio”, è intervenuta senza nemmeno il tempo di curare tali documenti. Nemmeno la richiesta documentazione amministrativa è stata prodotta, come, anche nell’ipotesi meno onerosa, la comunicazione obbligatoria all’Ufficio Pianificazione Territoriale ed Edilizia; comunque l’Azienda chiarisce che non si è trattato di una demolizione quanto di “rimozione di massi appuntiti”. Si prenda ulteriore nota: se la demolizione di un manufatto in pietre diviene “rimozione massi”, allora la costruzione di un edificio di mattoni può divenire “giustapposizione di laterizi” ed il movimento terra “modellazione di paesaggio”. È sufficiente giocare col lessico e non sono più necessarie autorizzazioni ed adempimenti. Chissà cosa ne pensano gli uffici preposti ai controlli. In realtà tutto questo alle nostre orecchie suona come una pietosa arrampicata sugli specchi quando non una colossale presa in giro.
Ma la domanda principale permane comunque inevasa: il genitore in questione era un Segretario di Stato o un suo congiunto? Le persone che ci hanno contattato non sono infatti tanto e solo dispiaciute per la demolizione del manufatto, quanto per la dimostrazione di arroganza nella gestione del potere che parrebbe essersi verificata. Segnali di una concezione distorta e dirigista dell’istituzione temporaneamente rivestita, come quello del recente messaggio sui social di un Segretario di Stato che, intollerante alla dialettica parlamentare, invoca la revisione del regolamento consigliare affinché il Governo, zittendo le opposizioni, giunga ancor più rapidamente ai propri obiettivi; ancora un Segretario con la medesima concezione si è forse imposto, con la demolizione dell’arredo del giardino della scuola dell’infanzia di Murata, su una amministrazione compiacente per giungere al risultato in barba a regole e procedure. Se il Segretario poi fosse lo stesso allora i segnali sarebbero davvero inquietanti.
Comunicato stampa
Repubblica Futura
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