Anche a Rimini continua inarrestabile l'aumento dei prezzi e delle tariffe, infatti il tasso di inflazione cresce in un solo mese del’+1,9% . L ’Istat rileva una ennesimo rialzo inflattivo portando il tasso inflattivo su Rimini al’8,5% su base annua, il dato più elevato dal 1985. Un dato estremamente preoccupante, soprattutto se si considera l’impennata del tasso relativo al carrello della spesa, che a Rimini che cresce del + 10,7 %, un punto in più rispetto alla media nazionale. In particolare segnaliamo aumenti del (+ 12% su pane e cereali) , (del + 11,2% sulle carni) ,( del + 12,1% su latte e formaggi e uova) , (del + 25,4% su oli e grassi), (del + 9,3% su pesce e prodotti ittici), (del +10,7% su acque minerali, bevande analcoliche e succhi di frutta), (del + 8,9% sulla birra), (del + 6,4% su frutta), ( del + 8,3% sui vegetali) e (del 9% su zucchero, confetture , miele, cioccolato e dolciumi). Una dinamica allarmante che rende sempre più proibitivo il consumo di alcuni prodotti da parte delle famiglie, infatti nel corso d’anno abbiamo registrato una riduzione dei consumi ( carme – 16.8%) e a spingere i consumatori verso prodotti a bassa qualità e quindi a minor costo. Con l’inflazione a questi livelli l’aggravio per ciascuna famiglia sarà, in termini annui, di +2.503,20 Euro, di cui +543,20 Euro solo nel settore alimentare. Aumenti rilevanti, che incidono sui settori fondamentali della spesa delle famiglie, aggravio trainato anche nel nostro territorio dagli aumenti (dell’energia elettrica +105,6 %) e( del gas + 65,9 %). Questi rincari sono particolarmente gravi e inaccettabili perché colpiscono in maniera disuguale le famiglie e le aree del Paese, aumentando le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle famiglie meno abbienti e delle zone più fragili. Di fronte a tale situazione sono sicuramente importanti i corretti comportamenti individuali sul consumo, al fine di evitare sprechi alimentari, spese inutili e risparmi energetici, ma la situazione necessita attenzione da parte del Governo e delle Istituzioni tutte, come Federconsumatori riteniamo necessario sterilizzare l’IVA sui prodotti fondamentali, azzerandoli su pane, pasta e latte e portandola al 4% su carne pesce. Il decreto Aiuti Bis di agosto non ha funzionato da argine sul contenimento delle bollette, per questo è necessario intervenire con una riforma delle aliquote IVA, delle accise e degli oneri generali di sistema in bolletta, dall’altro, un potenziamento degli interventi per arginare l’emergenza sul piano economico e sociale, provvedimenti sostanziali, in grado di arginare la spirale di crisi che è innestata, fatta di rinunce, riduzione dei consumi, cali produttivi. Una spirale che colpisce e impoverisce l’intero sistema economico. La recente Legge Regionale sulle Comunità energetiche è un punto importante per lo sviluppo di nuove modalità di produzione e consumo, occorre la regolamentazione delle tariffe del teleriscaldamento ed in quest’ottica il ruolo dei Comuni è fondamentale. Inoltre è necessario pensare di destinare parte dei dividendi delle multiutilities al fine di sostenere i cittadini in difficoltà con i rincari energetici. Infine ribadiamo ancora una volta la necessità di attivare presso la Prefettura provinciale un Garante dei Prezzi coinvolgendo i Crcu – Comitato regionale consumatori utenti e in sinergia con Mr. Prezzi al fine di monitorarne l’andamento e contrastare i fenomeni di speculazione purtroppo in atto.
Cs Graziano Urbinati - Presidente Federconsumatori Rimini APS