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Risolvere il problema delle banche, è centrale per il rilancio del paese per la Csdl

12 ott 2016
Risolvere il problema delle banche, è centrale per il rilancio del paese per la Csdl
Buona partecipazione e ricco dibattito hanno caratterizzato l'attivo dei Rappresentanti sindacali della CSdL riunito questa mattina presso la sala Montelupo di Domagnano, per affrontare la situazione generale del paese e per un esame del documento CSdL "Alcune priorità per il paese: le nostre proposte".

Ha aperto il dibattito il Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini. "Il paese negli ultimi 10 ani di fatto non è stato governato, nessun modello di sviluppo e di crescita occupazionale è stato impostato, e le conseguenze delle non scelte si vedranno in modo ancor più evidente nei prossimi anni. Vista la grandezza e la complessità delle sfide che attendono San Marino, e la necessità di varare importi riforme che richiedono un ampio consenso parlamentare, da parte delle forze politiche occorreva ricercare una forte coesione, che potesse originare una maggioranza ampia e rappresentativa; invece, i partiti hanno preferito anche in questa occasione la via della frammentazione e della contrapposizione.

In diversi paesi, soprattutto in situazioni di crisi, partiti storicamente antitetici, si veda ad esempio il caso della Germania, da anni governano insieme, perché responsabilmente hanno anteposto il bene del paese ai loro interessi particolari. L'Esecutivo che uscirà dalle urne, visto lo scenario così frammentato, difficilmente sarà sorretto da una maggioranza ampia e rappresentativa, in grado di varare riforme importanti per rilanciare il paese."

Ho l'impressione - ha aggiunto Giuliano Tamagnini - che nei programmi elettorali, che molto probabilmente finiranno per assomigliarsi, si vedrà poca traccia della questione giudiziaria, tutt'altro che risolta. La nostra classe politica non ha ancora chiuso i conti col passato, e questo è un problema per San Marino in termini di credibilità verso il mondo esterno."

Toccato quindi il nodo cruciale della disoccupazione: "Avere cento o duecento posti di lavoro in più rispetto allo scorso anno, per effetto di una stagione turistica sostanzialmente positiva, non significa aver risolto il problema occupazionale, come qualcuno sta tentando di far credere. Il tasso di disoccupazione si attesta ancora attorno all'8/9%. Non ci sono investimenti, molte aziende continuano ad essere in difficoltà e anche il progetto del polo della moda non parte. È molto difficile per un investitore venire a San Marino, innanzi tutto perché il nostro sistema bancario non è in grado di offrire le necessarie risorse economiche alle aziende."

Perché il sindacato si occupa tanto della questione delle banche? È stato chiesto alla dirigenza CSdL in un recente incontro, visto anche che all'argomento è stato dato ampio spazio nel documento della Confederazione del Lavoro. "I posti di lavoro si creano con gli investimenti - ha puntualizzato il Segretario Tamagnini. Il nostro sistema bancario nel recente passato ha avuto quale unico elemento di attrattività un elevato grado di opacità, ma da quando la situazione è cambiata, è entrato in crisi ed è stato salvato solo dall'intervento massiccio delle risorse dello Stato. La raccolta è passata da 14 miliardi, prima della crisi, agli attuali 6,5 miliardi, di cui 1,9 sono costituiti dagli NPL, i crediti non esigibili. Ma chi ha fatto queste scelte che hanno ridotto quasi al collasso le banche? È evidente che gli attuali management, all'interno dei quali vi sono anche alcune figure indagate, non sono in grado di gestire questa situazione, che loro stessi hanno creato.

Occorre determinare le condizioni perché a San Marino si insedi un grande e solido gruppo creditizio di spessore internazionale; solo così possiamo garantire ai nuovi investitori e alle aziende già presenti il credito necessario per insediarsi e per portare avanti con successo la loro attività, creando nuovi posti di lavoro e salvaguardando quelli esistenti. Da tempo la Banca Centrale Europea ha abbassato il costo del denaro a livelli minimi. Sarebbe un delitto non accedere alle risorse della BCE. Siamo assolutamente contrari ad ipotesi di "Bad Bank" in cui in sostanza è lo Stato che si accolla i debiti e i crediti inesigibili. Non possiamo accettare che la collettività venga chiamata all'infinito a salvare il sistema bancario".

Di fronte al deficit dello Stato, arrivato a circa 280 milioni di euro, abbiamo sostanzialmente due strumenti; fare economie di scala, e aumentare le risorse attraverso l'attuazione della riforma tributaria. "La Smac è di nuovo sotto attacco, da parte di alcune categorie economiche e anche di forze politiche; ma noi non accettiamo assolutamente nessuna diminuzione della sua funzione di tracciabilità e di accertamento dei redditi. Piuttosto va intensificata l'attività di controllo circa l'utilizzo della Smac in tutti gli acquisti di beni e servizi fatti in Repubblica, accertando e punendo chi viola la legge. La riforma fiscale va completata e attuata fino in fondo, affinché tutte le categorie economiche arrivino a contribuire secondo i lori redditi reali."

Uno snodo importante per il futuro di San Marino è il passaggio all'IGC, un sistema di IVA che ci permetterebbe di allinearci ai sistemi che hanno adottato oltre 160 paesi nel mondo. Non possiamo continuare ad arroccarci sulla monofase per difendere gli interessi particolari di alcune categorie economiche.

La sanità, che deve rimanere pubblica, e il consolidamento complessivo dello stato sociale, sono importati sfide che attendono la nuova compagine di Governo. San Marino deve fare la riforma delle pensioni; altri paesi lo hanno fatto una ventina di anni fa. Dobbiamo recuperare i ritardi accumulati e creare un sistema che regga nel tempo e garantisca le pensioni anche alle giovani generazioni. Il dibattito ha ripercorso i diversi punti del documento, sottolineando la necessità che questo contributo propositivo della CSdL diventi la base per il confronto con il nuovo governo e con tutte le forze politiche, sociali ed economiche.

"Smettiamo di proteggere con il voto tutti coloro che hanno portato il nostro paese in questa situazione": è l'appello che il Segretario CSdL ha lanciato alla fine dei lavori, nell'auspicio che da questa scadenza elettorale possa scaturire una nuova classe politica, completamente onesta, trasparente e competente, e maggiormente rappresentativa dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

CSdL

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