Riziero Santi: "Una strategia integrata per le aree più fragili collinari e montane deve passare attraverso una alleanza fra i territori"

Riziero Santi: "Una strategia integrata per le aree più fragili collinari e montane deve passare attraverso una alleanza fra i territori".

L’intervento del Sindaco di Rimini che, partendo dalle banche che chiudono gli sportelli nell’entroterra, pone il tema della qualità della vita nelle cosiddette aree interne, mi offre l’occasione per fare qualche considerazione sul lavoro di pianificazione che stiamo facendo come Provincia. Anche perché alla fine le risposte le deve dare, doverosamente, chi amministra.
Intanto bisogna dire che il nostro entroterra, inteso come territori della Valmarecchia e della Valconca, in realtà non conosce un fenomeno di spopolamento.
Molti comuni, se si considera l’ultimo ventennio, sono a saldo positivo. In Valconca la popolazione residente cresce del 23% in alta Valmarecchia cala ma non più del 4,7% in media, con punte negative a Casteldelci, Pennabilli, Montecopiolo e Sant’Agata Feltria, dove peraltro si stanno concentrando gli investimenti maggiori per le aree interne.
Certo c’è una questione legata ai servizi, in primo luogo quelli essenziali, sanità, scuola, mobilità. Poi c’è il grande tema del lavoro senza il quale si creano grandi sperequazioni tra un’area e l’altra.
Tuttavia a mio avviso non si tratta di esportare il modello urbano, con le proprie criticità e contraddizioni, ma di affermare una vocazione che sappia coniugare ambiente e sviluppo economico e sociale.
Uno degli obiettivi fondamentali del nuovo Piano di Area Vasta, il cosiddetto PTAV, che stiamo elaborando come Provincia, è certamente quello di promuovere l’equilibrio e l’equità territoriale sostenendo in primis l’accesso universale ai servizi fondamentali e connaturati all’essere abitanti di un "unico consorzio sociale".
Ma una strategia integrata per le aree più fragili collinari e montane non può che passare attraverso una alleanza fra i territori che riconosca il giusto valore alla alta qualità ambientale dell’entroterra che fornisce benefici utili a tutta la comunità provinciale.
Riconoscere l’importanza dei benefici ecosistemici comporta l’attivazione di azioni concrete a sostegno dei territori maggiormente esposti al declino demografico e occupazionale e presuppone la creazione di un fondo solidale, alimentato da più fonti, che richiede un ruolo attivo proprio dei Comuni più “ricchi” quali soprattutto quelli costieri a partire dal capoluogo.
Insomma la perequazione territoriale deve essere anche perequazione finanziaria e deve diventare un principio ispiratore ed essenziale del rapporto tra le diverse aree della provincia. Si tratta di comporre le risorse necessarie a sostenere la creazioni di servizi in loco fortemente innovativi (dagli hub multiservizi di vallata, alle strutture di co-working, ai servizi flessibili di mobilità, al welfare di comunità) attraverso il coinvolgimento delle comunità locali e nel presupposto del rafforzamento delle infrastrutture digitali.
Gestire efficacemente la domanda di mobilità significa agire sull'organizzazione e sulla distribuzione delle funzioni e dei servizi sul territorio per renderli più coerenti con i bisogni dei residenti (scuola, lavoro, sanità, cure parentali…) e per ridurre l’esigenza di nuove infrastrutture stradali che deve comunque avvenire tenendo conto dei flussi di traffico e la valutazione delle potenzialità del trasporto pubblico e della ciclabilità.
L’insieme di queste politiche attive su cui abbiamo lavorato negli ultimi anni e che dobbiamo incrementare con nuovi fondi ad hoc rende possibile pensare al nostro territorio che si pensa e si concepisce come un corpo unico, che offre occasioni di vita e lavoro sia lungo la costa che nelle aree interne, costituendo un sistema che valorizza l’ambiente e che punta alla sostenibilità, un valore fondante che va coniugando nelle politiche del lavoro, nelle scelte della mobilità e in quelle energetiche, componendo un quadro di nuovi piani urbanistici capaci di una visione strategica, pensati per le esigenze dei cittadini, coniugando lavoro e cura della persona ma anche del territorio.
Piccola chiosa polemica: dal dibattito scaturito fin qui dall'intervento del Sindaco Sadegholvaad ci si poteva sicuramente aspettare di più.

Comunicato stampa
Riziero Santi, presidente Provincia di Rimini

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