Road to Reykjavik: le città e le regioni sono fondamentali per il rinnovamento democratico dell’Europa

Road to Reykjavik: le città e le regioni sono fondamentali per il rinnovamento democratico dell’Europa.

Mentre i capi di Stato e di governo di 46 paesi europei membri del Consiglio d'Europa - la principale organizzazione per i diritti umani del continente - si incontrano a Reykjavik per il loro quarto vertice il 16 e 17 maggio di quest'anno, la voce delle città e delle regioni giocherà un ruolo essenziale nel progresso della democrazia in Europa. In vista del Vertice, sette associazioni e istituzioni di autorità regionali e locali europee, tra cui il Comitato europeo delle regioni e il Congresso del Consiglio d'Europa, lanceranno ai governi nazionali un appello all'azione, primo nel suo genere, per rafforzare il ruolo della democrazia locale e per ribadire l'importante messaggio che una maggiore unità sia tra Stati che all'interno degli Stati stessi inizia a livello di città, comuni e regioni. Il Consiglio d'Europa tiene questo Vertice perché la guerra è tornata in Europa, con l'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia e la conseguente espulsione di quest'ultima dal Consiglio d'Europa. Le orribili conseguenze umanitarie, politiche, sociali ed economiche della guerra si sono aggiunte alle numerose crisi dell'Europa, compresa la crescente minaccia del cambiamento climatico. Anche grazie al Consiglio d'Europa, il nostro continente rappresenta probabilmente lo spazio politico più decentralizzato del mondo, a causa di una precoce consapevolezza che una distribuzione equilibrata del potere dall'alto verso il basso - a regioni, province e comuni - serve a impedire il suo eccessivo accentramento e crea una democrazia di prossimità ai cittadini. La Carta Europea delle Autonomie Locali – fondamentale trattato vincolante adottato dal Consiglio d'Europa nel 1985 e ratificato da tutti i 46 Stati membri – sancisce i principi della democrazia locale e i diritti degli enti locali, che rappresentano oggi un patrimonio considerevole sia per i responsabili politici nazionali che europei. Oggi, le città e le regioni autonome d'Europa sono parte integrante del sistema di controlli ed equilibri che deve essere ulteriormente rafforzato a seguito del Vertice, per arrestare e invertire la "retrocessione della democrazia". Ad esempio, in molti casi la Corte europea dei diritti dell'uomo ritiene che gli Stati membri abbiano violato i diritti per decisioni prese a livello locale e regionale. Gli enti locali e regionali sono anche attori importanti nel fornire risposte efficaci alle sfide affrontate dalle nostre società. Intraprendono azioni rivolte all’integrazione dei migranti e altri gruppi minoritari e gestendo la diversità; agiscono a sostegno dell'emancipazione delle donne, della parità di genere e dell'impegno dei giovani; organizzano iniziative locali per la tutela dell'ambiente, la transizione energetica e l'azione per il clima; sono attori chiave nello sviluppo e nell'attuazione di politiche relative alla digitalizzazione e all'intelligenza artificiale. La frase comune "tutta la politica è locale" si applica non solo alla vittoria delle elezioni, ma anche al successo delle decisioni politiche a livello locale e regionale. Se qualcosa non funziona a livello locale, non funzionerà a livello nazionale o globale. Due terzi dei 169 sotto obiettivi fissati per i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), secondo le Nazioni Unite, sono raggiungibili solo a livello locale e regionale. Le autorità locali sono la base dell'azione mondiale a favore dell'ambiente, della biodiversità e della transizione verso le fonti di energia rinnovabile, nonché della “ecologizzazione” dell'economia in generale, un altro tema chiave che sarà discusso a Reykjavik. Prendiamo, ad esempio, la provincia di Girona in Spagna, che ha creato una "comunità energetica" dai suoi 221 comuni per promuovere la transizione verso fonti green, attraverso sussidi e altri incentivi, con l'aiuto di otto uffici per la transizione energetica; in quattro anni, il suo piano d'azione per l'energia sostenibile e il clima ha attirato oltre 16 milioni di euro di investimenti. Questo è solo un esempio tra le circa 130.000 comunità territoriali d'Europa che sono rappresentate al Consiglio d'Europa dal Congresso dei poteri locali e regionali, una delle due assemblee elettive. Il Congresso non solo dà voce alle città e alle regioni e fornisce un forum per la condivisione delle loro esperienze, ma monitora anche l'attuazione della Carta Europea dell'Autonomia Locale, per promuovere il decentramento e rafforzare la democrazia territoriale. Questo controllo rappresenta una parte importante di un sistema di "allarme preventivo" per segnalare una possibile "erosione democratica" negli Stati membri. Anche questo è uno dei risultati attesi dal Vertice e il rafforzamento dell'azione di monitoraggio del Congresso servirebbe a questo scopo. Le autorità locali e regionali verranno ascoltate all’imminente meeting di Reykjavik e verrà riconosciuto il loro ruolo nella realizzazione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto a livello di base. I leader europei possono contare sui rappresentanti locali e regionali affinché facciano la loro parte nell'attuazione delle importanti decisioni che saranno prese al Vertice di Reykjavik, per rendere la democrazia europea più stabile e più resiliente, a vantaggio dei suoi cittadini.

cs La delegazione sammarinese del Congresso dei Poteri Locali e Regionali d’Europa per conto del presidente Leendert Verbeek.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy