San Marino ancora assente dalle Paralimpiadi? Un'onta per il nostro Paese
Per il terzo quadriennio consecutivo San Marino potrebbe non essere rappresentato alle Paralimpiadi. Questa ipotesi, allo stato attuale molto plausibile, non può far altro che amareggiare e far riflettere sulle sfide e sulle criticità che il nostro piccolo Stato si trova ad affrontare da anni nel campo dello sport paralimpico. Se sul fronte "normo" la cronaca sportiva agonistica sammarinese ci regala pagine di successo che ci riempiono di entusiasmo, l'ultima di pochi giorni fa nel Tiro con l'Arco, lo stesso non si può dire sul fronte disabilità: oggi, 28 febbraio 2024, a sei mesi esatti dall'inizio dei Giochi di Parigi che celebrano l'inclusione e la diversità attraverso lo sport a livello planetario, San Marino si ritrova nuovamente ai margini. Sul tavolo pare ci sia ancora da risolvere la questione del mancato riconoscimento del Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS), rispetto alla quale non sappiamo se siano in corso o vi siano mai stati contatti in questi dodici anni, tra le autorità del Governo sportivo sammarinese e l'International Paralympic Committe (IPC) per spiegarne le ragioni. Conosciamo bene, però, l'avversione e i condizionamenti attorno a questa vicenda sin dal lontano 2006, così come sappiamo altrettanto bene, a chi va attribuita l'esecrabile decisione di non far partecipare gli atleti in campo internazionale e la responsabilità di aver ridotto il CPS ai minimi termini. L'assenza di San Marino dalle Paralimpiadi è una ferita profonda per l'intero movimento sportivo sammarinese e una grave mancanza di rispetto verso gli atleti disabili, i quali, senza distinzioni, hanno tutti il diritto di fare sport e ricevere i necessari sostegni per poterlo praticare. Le persone con disabilità che desiderano fare attività sportiva agonistica meritano, al pari di chiunque altro, di poter inseguire i propri sogni e di rappresentare con orgoglio il proprio Paese sulla scena internazionale. La nostra associazione ha profuso in questi anni tutto l'impegno possibile per favorire un dialogo costruttivo affinché si trovasse un compromesso, una soluzione per uscire dallo stallo. Purtroppo senza successo. Chiediamo nuovamente a tutti di impegnarsi seriamente e consapevolmente per dirimere le criticità e promuovere e sostenere per il futuro lo sport paralimpico, un settore ignorato per decenni. L'esclusione di una delegazione biancoazzurra da questo prestigiosissimo evento, solleva ancora diverse domande riguardo alle ragioni sottostanti e alle implicazioni pesantissime per gli atleti con disabilità. Si tratta di una situazione inaccettabile. Un'onta per tutto il Paese.
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