Esposito, Degli Esposti, Proietti, Innocenti ... tutti questi cognomi ci portano alla mente un antico strumento di civiltà e di accoglienza della vita che prendeva il nome di Ruota degli Esposti. Si trattava di una bussola girevole a forma cilindrica che, fatta di legno e divisa in due parti, veniva utilizzata dalle madri che non potevano allevare i propri figli, le quali riponevano il neonato in questa ruota che assicurava loro l’anonimato e la vita al bambino. Spesso accanto queste ruote vi era anche una campanella, che la madre, prima di fuggire, suonava per avvertire le suore che si trovavano in queste case di accoglienza dell’arrivo del bambino in modo da potergli dare le prime cure. Per sette secoli e mezzo il semplice congegno ha salvato migliaia di bambini e svolto un’enorme opera sociale e assistenziale Ed oggi? Oggi esistono le Culle per la vita, una serie di dispositivi dotati di riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e in rete con il servizio di soccorso medico, che permettono un facile utilizzo e un pronto intervento per la salvaguardia del bambino: c'è un pulsante, basta premerlo, aspettare l'apertura, lasciare il neonato. Una volta lasciato la stanza si chiuderà per mettere in sicurezza il piccolo e il personale che sorveglia la culla si prenderà cura di lui utilizzando la procedura adottata per i neonati non riconosciuti (parto in anonimato). Sempre accessibili e collocati di norma presso strutture ospedaliere o di accoglienza socio-sanitaria, di questi “sportelli”, secondo il sito www.culleperlavita.it, ce ne sono circa 60 su suolo italiano ma nessuno in Romagna e nel Pesarese, nel tratto compreso tra Bologna e Senigallia. Di qui l’iniziativa promossa dalle associazioni sammarinesi pro-vita, “Uno di Noi” e “Accoglienza della Vita”, per presentare alla prossima Reggenza un’Istanza d’Arengo finalizzata all’installazione in territorio sammarinese di una culla per la vita. L’antica terra della libertà, la Repubblica fondata dal nostro Santo Marino, potrebbe essere la terra in cui tutti i neonati possono trovare un rifugio sicuro e le loro madri uno Stato capace di garantire un ancora più robusto anonimato e, se richiesto, un pronto soccorso medico. Se questo poi potesse contribuire anche a ridurre i tempi e le difficoltà delle adozioni internazionali a cui devono ricorrere le coppie sammarinesi e a contrastare lo spopolamento delle nostre scuole, crediamo che l’investimento richiesto, anche sotto il profilo economico (poche decine di migliaia di euro), sia ampiamente giustificato. Per la raccolta firme è possibile contattare le Associazioni promotrici (www.unodinoirsm.org o www.accoglienzadellavita.com) o recarsi alla Festa della Vita che si svolgerà la sera di sabato 15 luglio al Parco Laiala di Serravalle.
Cs - Associazione Uno di Noi; Associazione Accoglienza della vita