Non c’è pace per l’agricoltura, dopo un anno veramente difficile a causa del Covid 19 e una primavera con bruschi cali di temperatura, ventosa e poco piovosa, è arrivata anche la siccità. Il perdurare della mancanza di precipitazioni sta determinando una situazione veramente preoccupante anche per il settore agricolo. Inoltre le alte temperature di questi giorni contribuiscono ad aggravare la severità della siccità, determinando l’aumento dell’evapotraspirazione e quindi un incremento dei fabbisogni idrici. Si registrano già perdite produttive sul fieno e gli ortaggi, i terreni sono sempre più secchi, tutte le colture sono in sofferenza, anche quelle poco idroesigenti, a causa dell’aumento delle temperature. Le colture hanno una diversa resistenza alle condizioni di stress idrico, termine con cui si indica sia la mancanza di acqua sia il peggioramento della sua qualità, ma le conseguenze della carenza di acqua, quest’anno, si stanno palesando particolarmente pesanti vista la prolungata assenza di precipitazioni e la conseguente scarsa disponibilità di acqua per la gestione delle eventuali pratiche irrigue. La disponibilità di acqua, piovana o d’irrigazione, rappresenta uno dei fattori più importanti per determinare la sopravvivenza delle piante e la loro produttività, e per alcune colture non c’è neanche la possibilità di fare un’irrigazione di sussistenza per portare a termine il ciclo vegetativo. Stanno infatti soffrendo i vigneti e gli uliveti, in cui cominciano a cadere le olive. La vite, la cui crescita e produttività sono legate a specifiche condizioni climatiche risente in modo particolare delle conseguenze di un lungo ed intenso periodo siccitoso. Anche l’olivo, pur essendo una specie molto resistente a temperature anche sopra i 30 °C, e la sopravvivenza degli olivi adulti non è a rischio, risente negativamente delle alte temperature per la produttività soprattutto se la disponibilità idrica nel suolo è scarsa. La cascola dei piccoli frutticini è già iniziata. Negli allevamenti lo stress da caldo porta ad un calo di produttività e aumento dei costi gestionali. Le avverse condizioni meteo di quest’anno hanno già penalizzato le api e messo a rischio il futuro degli apicoltori. Sono sempre più vitali e necessari investimenti e impieghi volti ad immagazzinare acqua quando è disponibile per poi utilizzarla in momenti come questi. La pioggia, che è attesa da tempo per combattere la siccità nelle campagne, per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in modo costante e non violentemente, mentre i forti temporali, causano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade impetuosamente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando in alcuni casi frane e smottamenti. La preoccupazione dell’Associazione Sammarinese Produttori Agricoli (ASPA) e dell’Associazione Sammarinese Coltivatori Diretti (ASCD) è forte, vista che è confermata la tendenza al surriscaldamento in Italia con una temperatura di 0,21 gradi superiore alla media nei primi cinque mesi secondo Isac Cnr, nel 2021. Sono aumentati gli eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
c.s.
Associazione Sammarinese Produttori Agricoli
Associazione Sammarinese Coltivatori Diretti