San Patrignano sul ragazzo ricoverato per overdose dopo un concerto a Cattolica
In comunità purtroppo notiamo quanto si stia pericolosamente abbassando sempre più l’età del primo contatto, con ben 32 minorenni entrati nel solo 2016 e con una poliassunzione sempre più in voga fra i ragazzi, la normalità per l’87%, giovani che quasi non fanno caso a quale sostanza ingeriscono convinti che in ognuna di esse si nasconda il segreto della felicità.
Il problema è che quei ragazzi sono i nostri figli, generazione cresciuta in una società in cui ormai tutto è considerato normale, dove tutto è concesso in nome di una libertà senza confini, dove non ci si può divertire se non si va oltre il limite. Da tempo sosteniamo l’importanza della prevenzione, ma oggi forse il termine più corretto dovrebbe essere educazione. Educazione al divertimento, educazione allo stare insieme, educazione alla vita, che poi collima con il rispetto di se stessi e degli altri. Noi proviamo a farlo, parlando di sano divertimento, ai nostri ragazzi in percorso e ai tanti giovani che incontriamo. Ma non è sufficiente. Abbiamo bisogno di alleati. E abbiamo bisogno di avere al nostro fianco le famiglie, la scuola e la società civile tutta per aiutare i giovani d’oggi. Per far capire loro che spesso i limiti sono stati posti proprio per far sì che possano apprezzare la vita.
Comunicato stampa
Antonio Tinelli
Presidente Comunità San Patrignano