Noi del Comitato Promotore per la Modifica della Legge Elettorale (Scheda Blu) siamo scesi in campo, attraverso lo strumento del referendum, per far sì che il Consiglio Grande e Generale torni ad essere realmente rappresentativo del voto popolare. A determinare una mancanza grave di rappresentatività, che sta compromettendo le basi della nostra democrazia, è stata una situazione politicamente senza precedenti, venutasi a creare proprio applicando il ballottaggio nell’ultima tornata elettorale. Per effetto di questo dispositivo, infatti, 15 seggi che in base al risultato del primo turno avrebbero dovuto essere dell’opposizione sono stati assegnati alla maggioranza, consentendo l’ingresso in Consiglio a candidati che avevano una manciata di preferenze e lasciando fuori candidati che avevano avuto un significativo consenso popolare. Le conseguenze di questa distorsione sono sotto gli occhi di tutti: una maggioranza poco rappresentativa del consenso popolare ha portato la maggioranza stessa a rifiutare qualsiasi confronto con l’opposizione e con le rappresentanze sindacali e datoriali e a intraprendere, di conseguenza, azioni sbagliate, che sono risultate controproducenti per le politiche di rilancio e hanno aumentato nei cittadini l’incertezza e la sfiducia per il domani. Non vorrei qui ripercorrere i disastri prodotti in questi ultimi anni nel settore bancario, immobiliare, scolastico, turistico (che continua a soffrire una pessima gestione), sanitario e lo scontro che persiste tutt’ora nel Tribunale; ma, ripeto, queste problematiche sono sorte sicuramente in buona parte per impreparazione o presunzione, ma anche per una maggioranza composta da consiglieri poco rappresentativi di un consenso cittadino e quindi più facilmente succubi di decisioni di pochi. Questa modifica della legge elettorale così come proposta dal quesito referendario vuole riaprire il dialogo fra le forze politiche e riportare il Consiglio Grande e Generale ad essere l’ambito centrale del nostro sistema democratico, composto proporzionalmente da tutte le forze in campo; come? Inserendo fra il primo turno e l’eventuale ballottaggio un passaggio intermedio, nel quale la lista o la coalizione che ha ottenuto il maggior consenso possa cercare, su mandato della Reggenza, di formare una maggioranza attraverso l’accordo con altre coalizioni o liste. Qualora il primo tentativo fallisse, la Reggenza potrebbe rinnovare il mandato, con le stesse modalità del precedente, alla coalizione o lista arrivata seconda al primo turno. Solo se questi due tentativi andassero a vuoto e una maggioranza non si raggiungesse, si andrebbe al ballottaggio, ridimensionando però il premio di maggioranza. Come potete notare, questa modifica non stravolge la Legge elettorale, ma inserisce un elemento di dialogo per garantire che vengano rispettati i seggi guadagnati al primo turno, senza consiglieri ripescati o eliminati, cosa presente invece con l’attuale legge. Inoltre questa modifica non tocca minimamente la norma antiribaltone; non si potrà, cioè, nel corso della legislatura cambiare governi facendo “ballottini” come qualcuno oggi ama definirli. Io penso che i numeri parlino chiaro: in un momento difficile come questo, tornare ad avere un Parlamento realmente rappresentativo e inserire un fattore di dialogo fra i vari partiti o coalizioni, può essere una risorsa fondamentale per uscire da questa situazione di stallo che continua a traghettare la Nostra amata Repubblica al baratro. Dunque il 2 di Giugno, se vuoi che i consiglieri eletti siano quelli scelti dai cittadini, e vuoi far si che il tuo voto valga realmente, se vuoi favorire un dialogo politico sano e costruttivo nel paese, nella scheda AZZURRA e vota SI. Diamo un segnale al Paese, San Marino ne ha bisogno!! Lorenzo Bugli Comitato Promotore per la Modifica della Legge Elettorale
Scheda AZZURRA e vota SI per far tornare il Consiglio Rappresentativo
22 mag 2019
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