Scuola Superiore: Tracce maturità 2023
In data odierna, lunedì 19 giugno, per i 113 maturandi della Scuola Superiore si è aperta la Maturità 2023, con lo svolgimento della prima prova, il tema di Italiano. Otto le tracce proposte, nelle tre tipologie dell’analisi di un testo letterario, del testo argomentativo e del testo espositivo. I candidati hanno espresso una netta preferenza per la tipologia argomentativa di ambito letterario, che ha raccolto quasi un terzo delle preferenze, proponendo il tema dell’immaginazione. La facoltà di immaginare come prerogativa di tutti noi, non solo di artisti e intellettuali, può alimentare sogni e fantasie, stimolare la progettualità, aiutarci a meglio comprendere la realtà ma anche alterare la nostra percezione di essa. “L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immaginazione abbraccia il mondo, stimolando il progresso, facendo nascere l’evoluzione” (A. Einstein). Per stimolare ulteriormente la riflessione sul tema, sono stati proposti alcuni estratti dallo Zibaldone di Leopardi e dall’articolo Menzogne letterarie e verità scientifiche di Piergiorgio Odifreddi, che sembra collocarsi su una posizione alquanto differente da quella di Einstein. Le due tracce di analisi di un testo letterario, di poesia e di prosa, vertevano rispettivamente su Giuseppe Ungaretti e Cesare Pavese. Di Ungaretti è stata scelta la poesia In dormiveglia, tratta dalla raccolta L’allegria: un quadro espressionista in grado di ritrarre fedelmente la condizione disumana della vita di trincea, ma anche di offrire un’ancora di salvezza psicologica nella tempesta del conflitto bellico. In questa traccia, il testo di Ungaretti è posto a confronto con la lirica di Dario Bellezza, Se viene la guerra, non partirò soldato, un vero e proprio inno alla diserzione e al pacifismo, dal quale emerge ancora più lacerante il dramma del poeta-soldato partito volontario per il fronte. Di Pavese è stato proposto un estratto dal primo capitolo del romanzo La luna e i falò. Il protagonista Anguilla, un trovatello, torna nel suo paese delle Langhe al termine della Seconda Guerra Mondiale, dopo aver fatto fortuna in America. Il brano è un’occasione per riflettere sul tema delle radici, da trovare o da stabilire in un qualche luogo. In questo caso, il confronto verte con l’epilogo de I Malavoglia, di Giovanni Verga, che narra il ritorno impossibile del giovane ‘Ntoni. Il tema della guerra, di stretta attualità, torna anche nella traccia di ambito scientifico, che invita a riflettere sull’origine militare di tante applicazioni tecnologiche che hanno plasmato la fisionomia della società civile contemporanea (energia nucleare, internet, droni, gps): Guerra e pace: esiste un confine tra la ricerca scientifica per scopi militari e civili? Gli spunti di riflessione sono stati individuati nella Lettera al presidente degli Stati Uniti F. D. Roosevelt, di Albert Einstein, nel saggio di Nicola Cufaro Petroni Ricerca militare e responsabilità sociale degli scienziati e, infine, nella voce Treccani Le tecnologie duali: applicazioni civili e militari, a cura di V. Briani, G. Gasparini e V. Miranda. Noti a noi e ignoti agli altri? Con questa frase, attribuita all’illustre concittadino Antonio Onofri, si apre la traccia di ambito sociale, che vuole stimolare una riflessione sulla politica estera perseguita da San Marino nel corso della sua storia, alla luce dell’accordo di associazione con l’Unione Europea che la Repubblica si accinge a siglare. In ambito storico, per la tipologia espositivo-argomentativa, viene rivolta ai candidati una domanda: Quando comincia il mondo a cui apparteniamo? Partendo dal saggio L’idea di contemporaneo, di S. Lanaro, si è chiesto loro di individuare le radici della società in cui viviamo, attuando una riflessione critica sui passaggi salienti, a livello storico, sociale, scientifico e culturale, che ne hanno determinato la fisionomia. La traccia di ambito filosofico, invece, prende le mosse da una citazione della grande pensatrice e scrittrice francese Simone Weil, focalizzandosi sulla solitudine dell’individuo nella società di massa. Infine, un legame tra letteratura e attualità si ritrova nelle parole dedicate da Sergio Mattarella alla Storia della Colonna, nel suo intervento alla cerimonia in occasione del 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni. Il presidente, che definisce l’opera di Manzoni “un capolavoro di letteratura civile”, sostiene che la sua lettura ci consente di comprendere “quali rischi si corrano quando i detentori del potere – politico, legislativo, giudiziario – si adoperino per compiacere pregiudizi e stereotipi, cercando soltanto un consenso effimero”. Un ammonimento a non confondere la buona politica con il populismo. Giovedì 22 giugno i candidati affronteranno la seconda prova, quella d’indirizzo: a loro vanno i nostri migliori auguri.
cs Giacomo Esposito Dirigente Scuola Superiore
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