Segretario di Stato per gli Affari Interni Gian Nicola Berti risponde a Libera, Psd e Ps
Constato con l’attacco odierno nei mie confronti da parte di Psd Libera e Ps che è iniziata la campagna elettorale ed hanno messo in funzione la loro macchina del fango. Per molti della politica sammarinese è più facile ricorrere allo scandalo che confrontarsi sulle idee Dopo il loro comunicato congiunto di oggi 21 febbraio 2024, devo ai miei concittadini, per mero onore di verità, alcune precisazioni: 1) Ho avuto l’onore di visitare le comunità sammarinesi di Roma e Ravenna, quest’ultima peraltro nonostante fossi in convalescenza, e l’unico materiale portato al mio seguito era costituito da alcuni libri con cui mi sono permesso di omaggiare i rappresentanti della due Comunità. Ho inteso ringraziarli per l’ospitalità. Trattasi di libri che illustravano il riconoscimento concesso da Unesco alla nostra Repubblica. Non so nulla di materiale di propaganda elettorale e di supposta indebita inclusione dello stemma. Si tratta di un’accusa rivolta nei miei confronti che sfocia nella calunnia, che rigetto e per la quale mi riservo ogni azione a tutela. Non mi piace far uso di materiale di propaganda elettorale nemmeno nel corso delle elezioni. Quando sarà il momento se i cittadini riterranno che potrei essere utile sarò a loro disposizione, diversamente mi occuperò di altro. 2) In altri paesi si attaccano i giornalisti al fine di impedirgli di informare, non è il mio caso. Anzi, sarebbe vero il contrario! La mia critica alla loro categoria costituiva una esortazione ad avere coraggio, a liberarsi dai condizionamenti di appartenenza spesso imposti da editori schierati politicamente o dai loro sponsor e soprattutto mi rivolgevo a coloro che seguono la cronaca giudiziaria affinché informassero i cittadini. Attendo ancora un primo articolo che ci spieghi perché un giudice è stato condannato in primo grado, ma con diritto ad appellare, per tre reati e prosciolto per intervenuta prescrizione per altri due. Le uniche cronache di quel processo erano di coimputati e mai che si sia trattato e descritto dell’abuso di un potere dello Stato. Qui mi fermo, volutamente, per non entrare sul tema del codice etico che a mio avviso darebbe lustro anche ai giornalisti. 3) I miei denigratori di Libera, scrivono di una “Possibile violazione della Legge sulla Protezione dei Dati Personali e del Regolamento per la Disciplina della Campagna Elettorale” (sic!). Io rispondo di quanto compio e non di illazioni a me attribuite ma che riguarderebbero, eventualmente, il partito di mia appartenenza. In ogni caso non trovo che l'invio di lettere ai nuovi od ai vecchi cittadini, prive di riferimenti di carattere propagandistico od elettorale, costituisca un atto illegittimo.
cs Segreteria Interni
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