Segreteria Cultura e Istituti Culturali: "Musei aperti nel Centro Storico, una risorsa per crescere"

Segreteria Cultura e Istituti Culturali: "Musei aperti nel Centro Storico, una risorsa per crescere".

Grazie allo spunto fornito da un anonimo lettore recentemente apparso sulla stampa online relativo all’opportunità di tenere aperti musei e monumenti in questo periodo di emergenza sanitaria, la Segreteria di Stato per l’Istruzione e Cultura unitamente agli Istituti Culturali desidera esprimere alcune considerazioni di merito. In primo luogo, sotto il profilo dell’utilità, l’apertura di musei e monumenti nelle città è un bene prezioso e un segnale importante per la comunità, che attorno a quei musei e quei luoghi della cultura ha la capacità di ritrovare sé stessa, indagando la sua storia, le sue tradizioni, il suo patrimonio artistico. Perfino il Ministro italiano Dario Franceschini lo ha sottolineato, riflettendo su una possibile riapertura delle strutture museali italiane già in zona gialla. Il patrimonio culturale e l’importanza di una proposta di approfondimento della tradizione storica e artistica della nostra Repubblica devono rappresentare un’occasione per crescere come cittadini, responsabili e consapevoli, e sottolineano l’attenzione a un segnale di grande disponibilità del sistema pubblico che può, per chiunque ne abbia voglia, essere anche occasione di approfondimento e accrescimento della propria cultura personale. Voler intendere i musei e monumenti solo come supporto all’offerta turistica del centro storico è limitativo e sbagliato. La cultura esiste a prescindere dalle ragioni del turismo e il suo valore è parte delle motivazioni che hanno reso San Marino degno di essere annoverato fra i siti patrimonio dell’Umanità riconosciuti dall’Unesco. Quanto ai costi di queste aperture, va sottolineato il fatto che non ci sono esborsi supplementari rispetto a quelli ordinariamente previsti dal bilancio pubblico né per i dipendenti, le cui turnazioni settimanali prevedono tutto l’anno servizio anche domenicale e nei giorni festivi, né per la gestione, i cui oneri di riscaldamento e manutenzione, spesso centralizzati, non cambiano nemmeno a porte chiuse. Stupisce invece constatare come l’impiego di personale con invalidità generi delle perplessità. Non è una novità che, spesso, nel settore degli addetti musei e monumenti sia assegnato personale per motivi di salute, in certi casi anche gravi. La pubblica amministrazione è un porto sicuro per queste situazioni, molte volte rifiutate dal mondo del lavoro privato e il diritto al lavoro e a garantire un tenore di vita dignitoso anche per chi si trovi in queste condizioni è un impegno sociale che va apprezzato per lo sforzo compiuto da parte di tutti, inclusi gli stessi lavoratori. Una riorganizzazione della macchina pubblica potrà certo essere fatta, anche in termini di costo complessivo, ma non a spese dei più deboli. Non è calpestando i diritti di chi ha più difficoltà che si può pensare di risolvere i problemi che sono sul tavolo.

c.s. 
Segreteria di Stato per l’Istruzione e Cultura
Istituti Culturali

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