Segreteria esteri in risposta a RETE/MD
La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri sente il dovere di fornire utili elementi di riscontro in relazione al comunicato a firma di RETE/MD, allo scopo di evitare fraintendimenti nella popolazione. A fronte del continuo richiamo alla presunta segretezza dei negoziati in corso, non può disconoscersi, quale primo dato, il percorso avviato dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri attraverso incontri mirati nei Castelli della Repubblica; si è ora al quinto incontro realizzato per favorire un diretto contatto con i cittadini interessati a conoscere le specificità del negoziato in corso e i suoi obiettivi, presentandone i principali aspetti. E’ bene ribadire che gli stessi negoziati sono doverosamente vincolati da opportuni obblighi di riservatezza -che è altra cosa rispetto alla segretezza- anche in virtù dell’opportunità di non divulgare posizioni negoziali relative ad altri Paesi coinvolti nel negoziato medesimo. Nell’ambito degli incontri citati, ai quali ne seguiranno altri già programmati nei prossimi giorni, sono stati ampiamente affrontati e illustrati i principali ambiti della trattativa che vedono impegnata la Repubblica di San Marino, dallo stabilimento delle persone alla circolazione dei lavoratori, dagli aiuti di Stato al documento T2. Analogamente si è portato l’argomento all’attenzione del Consiglio Grande e Generale, evidenziandone anche le principali criticità. Si è altresì data informazione di queste ultime e delle cosiddette linee rosse, le cui modalità di risoluzione sono tutt’ora in fase di negoziazione; questa la ragione e per cui vige una sorta di riserbo per tutelare l’efficacia della strategia negoziale che attribuisce alla riservatezza valore fondante. Ancora più pretestuosa appare poi la citata firma di un documento secretato in questi giorni a Bruxelles che, stando al comunicato, “inciderà sul futuro del Paese in maniera indelebile!”. Si evidenzia e si rettifica che in questi giorni si sta svolgendo una tornata negoziale, in forma bilaterale San Marino/Ue, per affrontare alcune tematiche concordate nel precedente incontro di aprile. Oltre quindi a non firmare alcunché, gli incontri di questi giorni sono serviti in particolar modo a rispondere ad alcune domande che la Commissione europea ha rivolto alla delegazione sammarinese in materia di lavoratori distaccati, politiche energetiche e relative alle telecomunicazioni, oltre che a continuare il dialogo su T2, servizi postali, documenti di soggiorno e stabilimento delle persone; confronti che sono stati aggiornati alla prossima sessione negoziale calendarizzata da tempo per la prima settimana di giugno 2019. Il comunicato di RETE/MD prosegue con una lunga lista di temi che, a giudizio degli estensori, dovranno essere affrontati in questo negoziato, quali ad esempio l’equipollenza dei titoli accademici, rispetto ai quali in una recente serata nei Castelli è stato appunto riferito -alla presenza di un autorevole rappresentante del movimento RETE-, che trattasi di un tema che la Repubblica intende inserire nel futuro testo di Accordo. Anche relativamente al tema del mantenimento di politiche fiscali, è stata fornita risposta negli incontri con la cittadinanza, nel cui ambito è stato ribadito ripetutamente che la fiscalità non è parte del negoziato in corso. Nel prolisso elenco di tematiche riportate nell’ampio comunicato, non manca il rapporto con l’Italia; ripetutamente e in ogni sede, anche in questo caso, è stato ribadito che detto rapporto è imprescindibile ed è base necessaria per l’avvio e il prosieguo dei negoziati. Essendo l’Italia il principale Paese partner della Repubblica nelle trattative in atto, il rapporto di collaborazione politica, diplomatica e tecnica è continuo e proficuo; a tal riguardo si dà atto che proprio durante questa tornata negoziale, si è tenuto un tavolo a tre fra San Marino, Ue e Italia, istituito proprio allo scopo di individuare le migliori sinergie per risolvere l’annoso problema del documento T2 per l’accompagnamento delle merci. La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri ritiene che le osservazioni e i contributi da parte di chiunque siano assolutamente i benvenuti nell’ottica del doveroso confronto e della pluralità dialettica e politica; l’auspicio è che mai possano discostarsi dallo spirito costruttivo e dalla buona fede, formulando critiche laddove reputate utili al miglior raggiungimento dell’interesse pubblico. Risulta avvilente e amaro anche il solo pensare che su un tema strategico per il paese si possa alimentare la capziosa volontà di fomentare un atteggiamento critico a prescindere da valutazioni ponderate e razionali e, soprattutto, prendere atto di ricostruzioni di fatti improbabili e completamente falsi, inventati al solo scopo, evidentemente, di alimentare sterilmente lo scontro politico e tentare così di confondere la cittadinanza, alla quale va il nostro totale rispetto e al giudizio della quale ci rimettiamo quotidianamente.