Sentenza sul Caso Titoli: una vittoria non per RETE, ma per il Paese

Sentenza sul Caso Titoli: una vittoria non per RETE, ma per il Paese.


La sentenza sul Caso Titoli pronunciata lunedì dal Tribunale ha inflitto dure condanne al finanziere Francesco Confuorti, agli ex-vertici di Banca Centrale e di Banca CIS.
RETE in questa vicenda ha avuto un ruolo determinante. Abbiamo per primi denunciato e posto in cima ad una agenda istituzionale “distratta”, il progetto criminale con cui le persone condannate ed i loro sodali avevano occupato ruoli chiave in Banca Centrale e Cassa di Risparmio per condurre i loro affari milionari. Ruoli apicali non piovuti dal cielo, ma che queste persone hanno acquisito con la complicità di partiti rappresentati ancora oggi in aula consiliare da alcuni soggetti allora molto – troppo - vicini a quella “cricca”. Sorprende come dette formazioni politiche non abbiano provveduto ad isolarli, ma abbiano addirittura concesso loro – forse per calcolo elettorale - uno strapuntino, in barba ai tanti loro elettori, consapevoli ed onesti, che chiedevano una presa di distanze.
La strenua battaglia condotta da RETE contro il gruppo di potere gravitante attorno a Daniele Guidi e Banca CIS ci è costata cara, in termini politici e personali. Ci riferiamo alle denunce di Confuorti in Lussemburgo per discorsi pronunciati in Consiglio e ad un procedimento penale – conclusosi con la piena assoluzione dei nostri esponenti - imbastito dal giudice Buriani, oggi condannato in primo grado a quattro anni di prigionia per tentata concussione e abuso d’autorità, nonché indagato per associazione a delinquere proprio con gli stessi signori del Caso Titoli e altri ancora.
In quella situazione di emergenza economica e democratica, in cui chi si opponeva veniva colpito dal "braccio giudiziario" della cricca, maturò la decisione di un governo di compromesso che consentisse di riportare la situazione entro i canoni dello stato di diritto e delle libertà costituzionali.
Politicamente, eravamo consapevoli che la nostra scelta “governativa” avrebbe potuto tradursi in una perdita di consensi: all’interesse elettorale, abbiamo anteposto gli interessi della Repubblica.
In quel periodo, la nostra lotta ha contribuito a scrivere una delle pagine più belle della storia recente dell’impegno civico e politico in questo Paese: lo rivendichiamo con orgoglio e ringraziamo tutti coloro che furono al nostro fianco.
Con questo bagaglio di esperienze e di errori, di vittorie e di sconfitte, ci apprestiamo da oggi a scrivere una nuova pagina della nostra storia. Il nostro impegno è quello costituirci come un'alternativa politica capace di interpretare le necessità materiali di quei cittadini che aspirano all’affermazione dell’uguaglianza sociale, alla garanzia dello stato di diritto e all’ampliamento delle libertà civili e democratiche.

Comunicato stampa
Movimento RETE

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