Simone Celli (LABDEM): "L'assenza di politica estera"
Il problema esiste, è grave e sicuramente va affrontato con determinazione. È persino comprensibile la frustrazione per l'ennesima vicenda destabilizzante che colpisce il nostro Paese e parte della sua popolazione residente, ma il tentativo di spostare l'attenzione sulla responsabilità delle autorità amministrative e di polizia italiane - Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate - non solo non lo condivido ma segnala una preoccupante debolezza sul piano strettamente politico.
Avrei preferito che Marco Gatti avesse incitato il "suo" Segretario degli Esteri, Pasquale Valentini, ad attivare tutti i possibili canali politici e diplomatici utili a risolvere in termini politici un contenzioso che effettivamente - e su questo mi trovo perfettamente d'accordo con il Segretario del PDCS - sta alimentando un clima di generale sfiducia e di profonda tensione nel tessuto economico e sociale sammarinese.
È il momento che le relazioni esterne della Repubblica di San Marino tornino ad essere gestite sul terreno esclusivamente politico, con un governo, e in particolare con una Segreteria degli Esteri, in grado di rapportarsi direttamente e senza filtri con la controparte italiana, ripristinando quel clima di fiducia e collaborazione reciproche che, in un passato ormai piuttosto lontano, ha permesso alla nostra comunità di superare problemi altrettanto delicati e complessi.
Le attuali criticità non si possono affrontare evocando nuovamente lo spettro della "guerra diplomatica".
Si devono superare praticando una politica estera concreta, ragionevole e dinamica.
In questo senso la conduzione della Segreteria per gli Affari Esteri da parte di Pasquale Valentini non si è dimostrata all'altezza della difficile situazione e le forti dichiarazioni di Marco Gatti, che provano a deviare il tiro verso l'amministrazione fiscale italiana mettendo in mostra muscoli di cartapesta, ne sono la triste conferma.
San Marino, lì 6 aprile 2016
Consigliere Simone Celli (LABDEM)