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Sinistra Unita chiede la revoca dell’incarico diplomatico all’Ambasciatore Galassi

19 ott 2015
Sinistra Unita
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Dalle carte relative all’arresto di Gabriele Gatti emergono informazioni più che rilevanti riguardo al coinvolgimento di altri personaggi protagonisti di quella stagione politica.
Tra questi spicca il nome di Clelio Galassi, Segretario di Stato per le Finanze dall’inizio degli anni ’90 fino al 2002, membro del Consiglio Grande e Generale fino alla scorsa legislatura, dopodiché la mancata ricandidatura è stata ampiamente ricompensata con la nomina ad Ambasciatore presso la Santa Sede.
Già al momento in cui tale nomina venne effettuata, era suonata ampiamente inopportuna, date le enormi responsabilità politiche accumulate da Galassi durante il suo mandato di Governo. Ricordiamo tra le altre: l’avere consegnato un bilancio con oltre 200 milioni (di lire) di disavanzo al termine del suo mandato; la tentata vendita di 200 lotti di grande valore paesaggistico da rendere edificabili a Ca’ Montanaro e Cinque Vie pur di fare cassa, stoppata solo grazie alla mobilitazione dei Cittadini; la depenalizzazione di reati di natura fiscale come la frode, il falso in bilancio e la falsa fatturazione, vero biglietto da visita per attirare in Repubblica i peggiori truffatori, in aggiunta a quelli di estrazione “nostrana”; le convenzioni capestro in cui lo Stato si trovava sempre a sostenere costi altissimi a fronte di guadagni sicuri per il privato di turno; l’accumulo di una somma ingentissima di monofase non riscossa, avendo creato scientemente un sistema di riscossione lacunoso e pieno di problematicità, mentre il Congresso di Stato continuava a rilasciare nuove licenze anche a chi aveva lasciato pesanti situazioni debitorie in sospeso.
Siamo certi che se ne potrebbero aggiungere tante altre ma, dopo le rivelazioni dell’inchiesta in corso, da cui emerge che il Galassi avrebbe incassato somme ingenti e non dovute – si parla di oltre 200 mila euro più 70 milioni di lire in contanti – ci pare più che doveroso un atto di responsabilità da parte del Governo che già in passato ha mostrato qualche timido segnale in questa direzione.
Se il Governo è davvero intenzionato a tutelare il buon nome della Repubblica e ritiene davvero di volere marcare una rottura con il passato, allora a nostro avviso dovrebbe essere immediatamente revocato l’incarico diplomatico all’Ambasciatore Galassi, atto che peraltro risulterebbe pure in linea con la linea politica di trasparenza e pulizia adottata da Papa Francesco all’interno dello Stato Vaticano.
Anche la Democrazia Cristiana, al di là di operazioni propagandistiche come la costituzione di parte civile in un processo a carico di persone che agivano per suo conto, avrebbe finalmente l’occasione di prendere concretamente le distanze da quei personaggi che, pur non avendo più ruoli di primo piano, risultano ancora suoi membri effettivi e nei confronti dei quali non ci risulta essere stato emesso alcun provvedimento disciplinare o di allontanamento.

Comunicato stampa
Sinistra Unita

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