Sintesi osservazioni dell’USL sul “Rapporto di missione dell’ILO nella Repubblica di San Marino

Sintesi osservazioni dell’USL sul “Rapporto di missione dell’ILO nella Repubblica di San Marino.
L’USL, quando il 31 luglio 2015 ha preso l’iniziativa di inviare all’ILO le proprie osservazioni sul Progetto di ‘Legge Sindacale’ presentato dal Segretario di Stato al Lavoro il 20 maggio 2015, investendolo della questione, l’ha fatto per la ragione fondamentale che l’intero progetto, oltre a non preservare adeguatamente la libertà sindacale e il diritto dei sindacati di organizzarsi e gestirsi liberamente (come richiesto dalla Convenzione ILO n. 87), fa un utilizzo improprio del criterio di rappresentatività e/o maggiore rappresentatività sindacale. Tale criterio è infatti comprensibile e di comune utilizzo – sebbene non l’unica fonte, perché può ben esserlo l’approvazione referendaria diretta da parte dell’insieme dei lavoratori destinatari dell’accordo, come da noi proposto - quando si tratti di legittimazione ad una procedura negoziale mirante ad un accordo con efficacia erga omnes, o per la valida conclusione dello stesso, ma è invece del tutto incongruo quando si tratta di regolamentare l’azione del sindacato in sé considerata ed in particolare i cosiddetti “diritti strumentali” che l’ordinamento dà ad ogni sindacato perché possa meglio realizzare la sua fondamentale azione di proselitismo tra i lavoratori e darsi una solida struttura. E’ del tutto razionale che questi diritti strumentali, come sono quelli di tenere assemblee tra i lavoratori o di godere di permessi sindacali per i rappresentanti sindacali, spettino in misura uguale a tutti i sindacati (così come del resto già avviene nel settore pubblico), proprio perché questi diritti non esprimono un risultato dell’attività sindacale, ma una sua condizione promozionale. Applicare, per esempio, il criterio di maggiore rappresentatività al diritto di assemblea, significherebbe dare ad una organizzazione appena costituita e quindi ancora piccola pochi minuti di assemblea, laddove un sindacato, perché di più antica tradizione, potrebbe farlo per molte ore, con la conseguenza che si congelerebbe irrazionalmente la competizione tra sindacati che deve invece restare aperta, proprio perché i lavoratori possano momento per momento valutare e scegliere i propri rappresentanti. In una parola, applicare il criterio di maggiore rappresentatività a questo diritto significa introdurre una discriminazione tra i lavoratori (visto che l’assemblea è un diritto dei lavoratori) e tra i sindacati. Da questo punto di vista, appare molto significativa l’indicazione che emerge nel Rapporto dell’ILO di introdurre nel progetto di legge dei provvedimenti che vietino ogni discriminazione sindacale, chiaramente applicabili a tutti i lavoratori e a tutti i sindacati (p. 15). Parimenti significative risultano le indicazioni contenute nel Rapporto dell’ILO che mirano a introdurre nel progetto di legge provvedimenti che consentano di preservare il diritto dei sindacati di organizzarsi e gestirsi liberamente, come previsto dall’ articolo 3 della Convenzione ILO n.87 (pp.17-19) Conseguentemente, l’intero meccanismo della quota sindacale e della ripartizione delle quote di servizio presente nel progetto di legge necessita di sostanziali cambiamenti, al fine di evitare l’aberrante situazione secondo la quale quanto più è costosa la quota di iscrizione fissata dal singolo sindacato ai suoi aderenti, tanto maggiore sarà la parte della quota di sevizio che gli sarà attribuita, situazione definita nello stesso Rapporto come una sorta di incitazione ai sindacati ad aumentare le loro quote, promuovendo un’inflazione delle quote allo scopo di ricevere più denaro dal fondo delle quote di servizio (p.18) Fondamentale da questo punto di vista l’indicazione, suggerita dalla Missione ILO, che il livello minimo che verrà indicato per la quota associativa sia unicamente utilizzato per consentire una equa ripartizione della quota di servizio, in modo che gli iscritti che pagano una quota inferiore a tale livello minimo siano comunque presi in
UNIONE SAMMARINESE DEI LAVORATORI Via XXVIII Luglio, 212 tel.: 0549.907031 e-mail: info@usl.sm 47893 - Borgo Maggiore fax: 0549.908978 web site: www.usl.sm Centro Uffici Tavolucci C.O.E.: SM 22697 Repubblica di San Marino considerazione ai fini della registrazione e della determinazione della rappresentatività sindacale. Risulterà quindi di primaria importanza introdurre nel progetto di legge provvedimenti da cui risulta in modo chiaro ed inequivocabile che: a) ai fini della registrazione devono essere computati come iscritti tutti i lavoratori, indipendentemente dalla misura della quota associativa versata; b) ai fine della determinazione della rappresentatività sindacale devono essere computati tutti gli iscritti, indipendentemente dalla misura della quota associativa versata. In caso contrario si configurerebbe una palese violazione della Convenzione ILO n. 87, non riconoscendo ai sindacati il diritto di organizzarsi e gestirsi liberamente al loro interno. Infine, rispettare il principio di equità nella ripartizione della quota di servizio, eliminando contorti meccanismi il cui unico scopo è penalizzare chi fisserà quote associazione minime. Importanti indicazioni suggerite dalla Missione ILO, riguardano infine a) le caratteristiche del futuro Comitato Garante, che dovrà configurarsi come organo indipendente in grado di offrire ogni garanzia di trasparenza e imparzialità nella sua funzione di verifica della rappresentatività, sottraendolo a influenze politiche e b) la possibilità di mantenere comunque il ricorso al tribunale del lavoro contro le decisioni del Comitato Garante, assicurando così un riesame indipendente (p.22-23)

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