"Perché sono sospesi i programmi di prevenzione dei tumori?"
Sembra che da mesi siano sospese le attività abituali dei programmi di screening per la prevenzione dei tumori del colon-retto e del collo dell’utero.
Eravamo così fieri e soddisfatti dei successi di queste attività di prevenzione di malattie gravissime e fatali che mai ci saremmo aspettati un così brusco risveglio. Ora ci si chiede il perché di questa decisione scriteriata oppure perché non si faccia nulla per la ripresa tempestiva delle attività, dal momento che le relazioni sullo stato della salute dei sammarinesi confermano il successo dei programmi di screening avviati e la crescente fiducia dei cittadini, che vi partecipano in numeri sempre più significativi. Leggiamo nel Piano Sanitario e Socio-Sanitario della Repubblica di San Marino, a proposito dello screening per la prevenzione del tumore al collo dell’utero che è quello attivato da più tempo, che nel 2013 ben il 76% delle donne sammarinesi fra i 20 e i 65 anni hanno aderito allo screening.
Pensate a quanto dolore e quante sofferenze risparmiate.
La comunità scientifica internazionale considera infatti la prevenzione delle patologie, assieme alla promozione della salute, la chiave di volta del sistema sanitario e socio sanitario. Tuttavia non è per niente facile introdurre alla cultura della prevenzione intere fasce sociali, far cambiare abitudini e atteggiamenti mentali, far comprendere che un innocuo test periodico non è una seccatura ma una garanzia di vita e di benessere. Ora c’è il rischio che i successi conseguiti su questo fronte possano perdersi e si possa tornare all’anno zero.
I tumori del colon-retto rappresentano a San Marino e in Italia la seconda causa di morte sia negli uomini sia nelle donne, mentre il cancro del collo dell’utero è il secondo tumore femminile a livello mondiale dopo quello del seno. Ora siamo seriamente preoccupati per quelle persone ammalate che ancora non hanno avvertito i sintomi della loro patologia e per i quali l’individuazione precoce del tumore rappresenta la differenza fra vivere e morire. Ma ci preoccupa anche la frenata sulla prevenzione che non può rimanere solo una dichiarazione di intenti sui documenti di pianificazione e programmazione sanitaria e socio-sanitaria.
A proposito degli screening il Piano Sanitario è chiarissimo: attuazione di strategie informative ed educative per mantenere o migliorare l’adesione, e organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali per le attività necessarie. Non vi si parla di interruzioni, anzi vi si auspica l’ampliamento dei programmi in corso ad altre gravi patologie.
Il Piano Sanitario e Socio-Sanitario della Repubblica di San Marino è stato approvato con larghissima maggioranza dal Consiglio Grande e Generale e non vi sono dubbi che quelle siano le direttive di politica sanitaria da perseguire risolutamente e coerentemente.
Ma ancora una volta ci imbattiamo nella gestione insoddisfacente dell’ISS che mette a repentaglio il segmento strategico della prevenzione. In ragione di che e soprattutto a chi si deve la responsabilità di avere fermato questa preziosa attività?
Siamo in attesa di vedere i frutti promessi, i tagli degli sprechi, la razionalizzazione dei servizi, il miglioramento dei processi organizzativi, compresi quelli necessari a garantire la continuità e la funzionalità degli screening di prevenzione dei tumori. Al momento però non vediamo altro che dei guidatori penosamente inadeguati, capaci solo di far perdere colpi a una macchina che cerca eroicamente di andare avanti.
Francesca Michelotti
Sinistra Unita
Sembra che da mesi siano sospese le attività abituali dei programmi di screening per la prevenzione dei tumori del colon-retto e del collo dell’utero.
Eravamo così fieri e soddisfatti dei successi di queste attività di prevenzione di malattie gravissime e fatali che mai ci saremmo aspettati un così brusco risveglio. Ora ci si chiede il perché di questa decisione scriteriata oppure perché non si faccia nulla per la ripresa tempestiva delle attività, dal momento che le relazioni sullo stato della salute dei sammarinesi confermano il successo dei programmi di screening avviati e la crescente fiducia dei cittadini, che vi partecipano in numeri sempre più significativi. Leggiamo nel Piano Sanitario e Socio-Sanitario della Repubblica di San Marino, a proposito dello screening per la prevenzione del tumore al collo dell’utero che è quello attivato da più tempo, che nel 2013 ben il 76% delle donne sammarinesi fra i 20 e i 65 anni hanno aderito allo screening.
Pensate a quanto dolore e quante sofferenze risparmiate.
La comunità scientifica internazionale considera infatti la prevenzione delle patologie, assieme alla promozione della salute, la chiave di volta del sistema sanitario e socio sanitario. Tuttavia non è per niente facile introdurre alla cultura della prevenzione intere fasce sociali, far cambiare abitudini e atteggiamenti mentali, far comprendere che un innocuo test periodico non è una seccatura ma una garanzia di vita e di benessere. Ora c’è il rischio che i successi conseguiti su questo fronte possano perdersi e si possa tornare all’anno zero.
I tumori del colon-retto rappresentano a San Marino e in Italia la seconda causa di morte sia negli uomini sia nelle donne, mentre il cancro del collo dell’utero è il secondo tumore femminile a livello mondiale dopo quello del seno. Ora siamo seriamente preoccupati per quelle persone ammalate che ancora non hanno avvertito i sintomi della loro patologia e per i quali l’individuazione precoce del tumore rappresenta la differenza fra vivere e morire. Ma ci preoccupa anche la frenata sulla prevenzione che non può rimanere solo una dichiarazione di intenti sui documenti di pianificazione e programmazione sanitaria e socio-sanitaria.
A proposito degli screening il Piano Sanitario è chiarissimo: attuazione di strategie informative ed educative per mantenere o migliorare l’adesione, e organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali per le attività necessarie. Non vi si parla di interruzioni, anzi vi si auspica l’ampliamento dei programmi in corso ad altre gravi patologie.
Il Piano Sanitario e Socio-Sanitario della Repubblica di San Marino è stato approvato con larghissima maggioranza dal Consiglio Grande e Generale e non vi sono dubbi che quelle siano le direttive di politica sanitaria da perseguire risolutamente e coerentemente.
Ma ancora una volta ci imbattiamo nella gestione insoddisfacente dell’ISS che mette a repentaglio il segmento strategico della prevenzione. In ragione di che e soprattutto a chi si deve la responsabilità di avere fermato questa preziosa attività?
Siamo in attesa di vedere i frutti promessi, i tagli degli sprechi, la razionalizzazione dei servizi, il miglioramento dei processi organizzativi, compresi quelli necessari a garantire la continuità e la funzionalità degli screening di prevenzione dei tumori. Al momento però non vediamo altro che dei guidatori penosamente inadeguati, capaci solo di far perdere colpi a una macchina che cerca eroicamente di andare avanti.
Francesca Michelotti
Sinistra Unita
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