In questi anni San Marino è stata spesso presa di mira dall’Italia e tuttavia nel clima di tempesta che si respira ora oltre confine, in Repubblica ci si sente al riparo. Penso in particolare alle nostre banche, al sistema che ha dimostrato di saper resistere al mutato atteggiamento della comunità internazionale: agli scudi e alla voluntary disclosure, segno appunto della sua solidità. Ma è un pensiero che da solo non aiuta perché è un pensiero egoista e prima o poi come con tutti i pensieri egoisti c’è il rischio che ti si ritorca contro. San Marino è già passata attraverso una possibile crisi ma l’aver deciso di intervenire per scongiurare il fallimento di alcuni istituti ha garantito al sistema di restare in piedi e di non far crollare la fiducia dei depositanti sulla quale esso si basa. Si dirà che San Marino è troppo piccola per esser presa ad esempio ma non dimentichiamoci che quella dei salvataggi è una lezione che arriva direttamente dall’America dove proprio i super liberisti hanno dimostrato che nessun Paese, neppure il più ricco e più forte del mondo, può permettersi che i cittadini perdano la fiducia nelle banche (che i depositanti perdano i loro soldi). Il che non vuol affatto dire che un certo modo di gestire le banche non sia sbagliato e che i comportamenti fraudolenti non debbano essere perseguiti. E’ giusto e assolutamente necessario che le responsabilità vengano accertate nelle sedi appropriate, scavando in profondità e senza riguardi per nessuno, operando caso per caso, chiarendo ruoli e confini di ogni singola azione. E tuttavia occorre essere massimamente consapevoli che polverone e allarmismo alimentano comportamenti da psicosi collettiva e possono avere conseguenze non buone sulla ripresa dei prossimi anni. Del resto il sistema di credito italiano, come quello di casa nostra è complessivamente sano e si scherza davvero con il fuoco quando si accende l’incendio della paura che fa un falò di credito e fiducia mettendo a rischio il grande patrimonio costituito dal risparmio. La demagogia rende tutto oscuro e tutti identici, si perde il senso della misura e, quasi senza accorgersene, si finisce con il dubitare di tutto e di tutti. Facendo apparire un sistema oggettivamente solido (che i vari scudi e la recente voluntary hanno contribuito a rendere più forte inducendo le banche a migliorare la propria governance e ad aumentare le rispettive competenze) contornato di strane ombre. Tante volte lo abbiamo scritto che ‘il Paese si cambia con le idee in testa, non con la bava alla bocca’. Ne sono più che mai convinto e questo è il mio augurio per il 2016.
(dalla rubrica "Vitamina C" di Stefano Ercolani, Presidente di Asset Banca, settimanalmente pubblicata da La Tribuna Sammarinese)
(dalla rubrica "Vitamina C" di Stefano Ercolani, Presidente di Asset Banca, settimanalmente pubblicata da La Tribuna Sammarinese)
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