Storia dell’ambiente e del clima. Una revisione critica del catastrofismo

Storia dell’ambiente e del clima. Una revisione critica del catastrofismo.

Il programma culturale della SUMS femminile ha toccato uno dei temi molto controversi del dibattito nazionale e mondiale, il dibattito sul clima. Dai media ricaviamo espressioni dal carattere preoccupante: l’emergenza climatica, la crisi climatica, il cambiamento climatico, il riscaldamento della terra. Infatti sul fenomeno clima si scontrano due tesi: la tesi che l’emergenza climatica abbia una origine antropica, perché si fanno derivare dall’uomo e dalla sua attività trasformatrice le cause di questa emergenza. La seconda tesi è che il clima sia un fenomeno di grande complessità e le cause del riscaldamento e del cambiamento climatico abbiano origini naturali. L’uomo ha inciso sull’ambiente, sul suo ecosistema naturale, sul processo d’inquinamento, ma ancora il mondo scientifico non ha una convergenza nel dire che l’azione dell’uomo sia la causa scatenante dell’emergenza climatica. Lo stesso dualismo lo troviamo nella comunità scientifica: due premi nobel per la fisica, l’italiano Giorgio Parisi (nobel 2021) e John Clauser (nobel 2022) hanno posizioni opposte. Nel 2019 un gruppo di 1.600 scienziati, con la leadership del nobel per la fisica 1973 Ivar Graever hanno presentato la dichiarazione mondiale sul clima al Segretario generale dell’ONU, sostenendo che “non c’è alcuna emergenza climatica. Molti altri scienziati sostengono tesi diametralmente opposte. Il Dr, Daniel Cesaretti nella sua dissertazione sulla “Storia del clima e ambiente”, tenuta mercoledì scorso presso la Sums femminile, ha suscitato molto interesse nel numeroso pubblico presente. . Nell’esposizione, il relatore ha proiettato centinaia di immagini fotografiche e di ritagli di giornali di un passato molto poco conosciuto che hanno illustrato, in modo irrefutabile, le più gravi criticità meteorologiche, climatiche e ambientali del passato di ogni continente. Dati e prove che, a detta di Cesaretti, per la loro magnitudine sconfessano l’allarmismo attuale sui media. Lo stesso relatore ha sottolineato, con il sentimento della fiducia nell’uomo e nella scienza, che “Fino ad un recente passato l’umanità, a livello globale, stava molto peggio”, ed ha inoltre illustrato i progetti internazionale di recupero ambientale, ancora poco conosciuti al grande pubblico, fra cui rientrano il reforesting ( riforestazione), rewilding, regreening, fire ecology e la native fire culture. “Ognuno dei numerosi temi affrontati oggi meriterebbe un ulteriore approfondimento” ha concluso il relatore, che ha raccolto molti risultati dei suoi studi di storia sul clima nella pubblicazione, IL PAESAGGIO DAL GRIGIO AL VERDE, edito dall’editore Carlo Filippini. “Fino ad un recente passato l’umanità, a livello globale, stava molto peggio” ha sottolineato il relatore che ha illustrato i progetti internazionale di recupero ambientale ancora poco conosciuti al grande pubblico fra cui rientrano il reforesting, rewilding, regreening, fire ecology e la native fire culture. “Ognuno dei numerosi temi affrontati oggi meriterebbe un ulteriore approfondimento” ha concluso il relatore.

Cs Società Femminile di Mutuo Soccorso

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy