La FPI USL è a sollecitare l’Esecutivo ad operare un’accelerazione in merito ad un riscontro sul tema del precariato e del rinnovo del contratto del Settore Pubblico Allargato. È da diversi mesi che l’Esecutivo sta tergiversando nella risposta alle legittime richieste dei lavoratori, rimandando ogni volta l’inizio della trattativa. Comportamento sicuramente non virtuoso del Governo che oramai non può più sottrarsi dal fornire soluzioni concrete per eliminare la precarietà nel Settore Pubblico Allargato anche alla luce di quanto fatto per l’ISS nel 2020. Particolare attenzione anche per quanto attiene il rinnovo del contratto sul quale il datore di lavoro pubblico non potrà esimersi dall’operare un rinnovo che vada a recuperare quanto perso in oltre un decennio di mancati aggiornamenti. Coinvolgimento dei lavoratori alle scelte, formazione, adeguamento economico per la perdita di potere d’acquisto, riconoscimento del rischio e disagio per l’esercizio di determinate attività, adeguamento delle norme in termini di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro meritocrazia e valorizzazione professionale: sono questi i principali punti cardine sui quali per USL si dovrà incentrare il confronto con il Governo e sui quali lo stesso dovrà necessariamente fare delle concessioni. Uno degli obiettivi deve, infatti, essere quello di porre i pubblici dipendenti nelle effettive condizioni di poter fornire risposte adeguate e celeri ai bisogni dell’utenza. Il nuovo contratto collettivo di lavoro dovrà essere anche il momento per un’attenta analisi sugli sprechi e sulle carenze purtroppo ancora troppo presenti e sui quali l’Esecutivo sarà chiamato a rivolgere maggiormente la propria attenzione. Carenze anche sul piano dei diritti dei pubblici dipendenti che oggi spesso non si vedono riconosciuta la propria professionalità o non possono godere appieno di istituti contrattuali - quali ad esempio forme più agevoli di part- time, miglior bilanciamento tra tempi di vita e di lavoro o una più estesa applicazione dello smart working: strumenti che, favorendo il benessere organizzativo sul posto di lavoro, favoriranno di conseguenza una maggiore efficienza.
c.s. Usl