Tina Meloni (RF): Indignazione per l'uso del cimitero di Montalbo per San Marino Photo Cosplay
Sabato 22 e domenica 23 si sono tenute le giornate di San Marino Photo Cosplay 2024 che hanno portato numerosi appassionati e tecnici di questa particolare kermesse ad esibirsi nei nove Castelli della Repubblica.
Secondo quanto entusiasticamente racconta il servizio sull’evento di San Marino RTV, gli scatti artistici saranno poi presentati ed esposti al pubblico in occasione del Comics Festival che si terrà il 23-25 agosto, sempre a San Marino.
Personalmente, forse perché ormai troppo vecchia per esibirmi anch’io come personaggio comic (sic!) fatico a comprendere lo spirito di questa manifestazione di travestimento, che non ha in sé la gioia, l’ironia e la spontaneità dell’abito carnevalesco e che vede impegnate soprattutto e solo belle ragazze, alle quali è richiesto principalmente di esporre le proprie grazie, utilizzando costumi ammiccanti (sempre, naturalmente, ed artisticamente copiando i personaggi famosi dei comics!).
Ma tant’è, ho già precisato che ho una certa età e quindi sono dispensata dal capire tutto quello che il mondo di oggi propone.
Quello che invece mi sento in diritto e dovere di denunciare con tutta la mia indignazione è il fatto che diversi di questi personaggi abbiano scelto come “location” per le loro rappresentazioni fantastiche il Cimitero di Montalbo.
Sabato mattina, infatti, come mia consuetudine mi sono recata al Cimitero e, a sorpresa, ho trovato all’interno una troupe formata da due modelle abbigliate in maniera incredibile e truccate pesantemente insieme a due tecnici (maschi) uno dei quali sicuramente fotografo professionista, a giudicare dal “cannone” che aveva al collo.
Allo sconcerto iniziale è seguito un moto di ribellione per questa invasione blasfema per cui li ho apostrofati e ho chiesto loro se si rendevano conto del luogo nel quale si trovavano. Mi è stato risposto “abbiamo l’autorizzazione dello stato”.
A quel punto ho manifestato il mio disappunto, ma non ho potuto far altro che iniziare la mia visita, lasciando i quattro dietro di me.
Poco dopo questi signori sono usciti, per cui ho immaginato non avessero nessuna autorizzazione ad entrare ed effettuare il servizio fotografico nel Cimitero; comunque, per non tenermi dubbi, ho telefonato alla Gendarmeria. Il funzionario mi ha gentilmente ascoltato e mi ha detto che non aveva particolari informazioni al riguardo e che comunque si sarebbe preoccupato di sapere come stavano le cose.
Non contenta (sono una pensionata che ha tempo da perdere) a distanza di poche ore ho richiamato e lo stesso agente mi ha dichiarato che l’autorizzazione valeva per i nove Castelli, ma certo non per i loro Cimiteri e ha anche precisato di avere contattato gli organizzatori dell’evento con la raccomandazione di evitare questi luoghi.
Sono tornata a casa più serena, ma poi un’amica mi ha comunicato che anche nel pomeriggio era proseguito l’uso di questa ambientazione per gli scatti “comici”.
Domenica mattina, devo ammettere un po' malignamente, sono voluta tornare a Montalbo solo per sincerarmi che non fossero di nuovo lì e purtroppo vi ho trovato una nuova creatura pseudo-umana, con due lunghe, enormi corna di ariete in testa e un succinto travestimento in nero che lasciava scoperte diverse parti del corpo, in particolare le sue giovani “chiappe”.
Questa volta erano presenti anche altre persone che si sono trovate d’accordo con la mia indignazione e hanno telefonato alla Gendarmeria; pochi minuti dopo sono arrivate due pattuglie che hanno gentilmente allontanato gli artisti.
Ribadisco di non comprendere l’entusiasmo per queste manifestazioni, con le quali, a mio modo di vedere, si fa solo sfoggio e dileggio del corpo femminile, mascherandolo (nel vero senso della parola) da personaggio fantasy o gotico o medioevale.
Lo scopo di questo evento, a detta degli organizzatori, è quello di creare ritratti che valorizzino sia il soggetto sia l’ambientazione, dando ad ogni scatto, parole loro, il titolo di vera opera d’arte.
E di fronte al “bello” non potrò essere io a chiedere veti; chiedo invece con forza agli stessi organizzatori, alla Segreteria preposta a dare le autorizzazioni e a chi ha il compito di custodire il Camposanto di escludere senza se e senza ma l’ingresso nei Cimiteri della nostra Repubblica per qualsivoglia servizio fotografico.
Mi auguro inoltre che le foto che verranno esposte ad agosto prossimo non abbiano come “location esclusiva” uno dei nostri Cimiteri, dove, come ha confermato il Parroco di Murata, non si possono effettuare riprese o foto.
Comunicato stampa
Tina Meloni (Repubblica Futura)
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