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Tiziano Arlotti sulla riforma del terzo settore

26 mag 2016
Tiziano Arlotti
Tiziano Arlotti
Uno dei passaggi più importanti della legislatura, che dà finalmente una risposta dopo decenni alle richieste di associazioni, mondo no-profit e volontariato: la Camera ha approvato ieri in via definitiva la Riforma del Terzo Settore.
“Si tratta di una riforma organica che anche a livello riminese ha coinvolto in un approfondito confronto le associazioni di volontariato e la cooperazione no-profit - ricorda Arlotti -. Un provvedimento molto atteso anche nel nostro territorio, in cui Consorzio Sociale Riminese (che da solo nelle cooperative di tipo B dà lavoro a oltre 1000 persone di cui 40% svantaggiate), il Forum del Terzo Settore Provinciale, Volontarimini ed esperienze diffuse rappresentano un prezioso “capitale sociale” che ha contribuito ad apportare significative correzioni e integrazioni al testo finale della riforma. Il Terzo settore rappresenta una delle realtà economiche, sociali e giuridiche più rilevanti e dinamiche del nostro Paese”.

Obiettivo della legge è creare un sistema che favorisca la partecipazione attiva e responsabile delle persone, valorizzando il potenziale di crescita sociale e occupazionale presente nel campo dell’economia sociale. “Il provvedimento riforma organicamente la disciplina di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo non-profit, fondazioni, imprese sociali – spiega il deputato -. La legge delega il Governo a varare nei prossimi 12 mesi i decreti legislativi in cui saranno previsti la stesura di un Codice del Terzo Settore con le disposizioni generali applicabili a tutti gli enti, la definizione delle forme e delle modalità di organizzazione, amministrazione e controllo, nonché le modalità di tutela dei lavoratori e della loro partecipazione ai processi decisionali; un Registro nazionale del Terzo Settore; l’armonizzazione della normativa sul volontariato e promozione sociale anche in collaborazione con le scuole, valorizzando l’esperienza dei volontari in ambito formativo e lavorativo”.

“Verrà inoltre rivista la disciplina che riguarda le imprese sociali, con l’aumento delle categorie di lavoratori svantaggiati per realizzare nuove forme di inclusione; si passerà dal servizio civile nazionale ad universale, prevedendo uno specifico status giuridico per i volontari e consentendone l’apertura anche ai cittadini stranieri regolarmente residenti; verrà creato un Consiglio Nazionale del Terzo Settore in cui confluiranno l’Osservatorio nazionale per il volontariato e l’Osservatorio nazionale per l’associazionismo, organismo di consultazione che dovrà valorizzare le reti associative”.

La delega prevede infine la semplificazione della normativa fiscale e l’agevolazione delle donazioni, accanto all’istituzione di una fondazione (Italia Sociale) con lo specifico scopo di favorire l’incontro tra i finanziatori e gli enti beneficiari, dotata di un finanziamento di 1 milione di euro.

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