Mi rivolgo al Comitato di Bioetica di San Marino (CBS) e al Governo dato a quest'ultimo spetta la decisione finale. Illustrissimi Membri del CBS e Onorevoli Membri del Congresso di Stato, ho deciso di rivolgermi pubblicamente alle S.V., perché da cittadino impegnato da qualche tempo sulle questioni legate ai Diritti delle persone con disabilità, senza per questo ritenermi un esperto o depositario di ragioni granitiche, vorrei capire la dinamica e le motivazioni che sembrano indurre il nostro Paese a prendere nei prossimi giorni una posizione negli Organismi Internazionali di cui facciamo parte, che contrasta nettamente non solo con le posizioni di altri Paesi Europei e cosiddetti occidentali, ma che è totalmente antitetica rispetto a precedenti decisioni assunte solennemente e senza riserve a livello Internazionale. Vado subito al punto: Nell'agenda dei lavori del Comitato di Bioetica del Consiglio d'Europa è stato posto in votazione a fine del corrente mese il Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina del Consiglio d'Europa (Convenzione di Oviedo), la quale stabilisce una serie di principi e divieti in materia di bioetica, ricerca medica, consenso, diritti alla vita privata e all'informazione, trapianto di organi, dibattito pubblico, ecc. Essendo entrata in vigore nel 1997, molto prima della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità (2006), si è resa necessaria l'adozione di un Protocollo aggiuntivo, al fine di creare un quadro giuridico coerente con quest'ultima per quanto attiene il ricovero ed il trattamento involontario delle persone con problemi di carattere intellettivo. Ebbene, la stesura sin qui elaborata e oramai giunta a votazione finale, è stata sin dall'inizio dei lavori (circa due anni e mezzo fa) oggetto di forti critiche promosse dalle più importanti Istituzioni pubbliche e Organizzazioni private che in Europa si muovono sul fronte della disabilità, le quali hanno chiesto ai propri Paesi di rivedere la posizione in favore della bozza del Documento, invitando a respingerlo o quantomeno ad astenersi, in quanto ritenuta fortemente lesiva dei Diritti e della Dignità delle persone con disturbi mentali. Essa andrà a spalancare, infatti, la porta all'istituzionalizzazione delle persone con disabilità ma soprattutto al trattamento coatto. Tanto per dare un’idea, la contenzione e l’elettroshock vengono considerati legittimi…ci manca solo la lobotomia (e ci mancherebbe!). Questo è un esempio, esistono poi anche altri passaggi del testo che si scontrano con quanto stabilito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità. Una battaglia durissima, dunque, che ha visto addirittura il lancio e la diffusione in tutto il Continente di una pressante Campagna denominata #WithdrawOviedo per ritirare la Bozza di lavoro. Ora, non mi dilungo più di tanto perché chi vuole può facilmente informarsi navigando in Internet, su una faccenda che a San Marino non ha avuto alcuna eco, mentre in Italia e in Europa altroché. Il punto su cui vorrei portare il ragionamento è molto semplice: mentre in Italia addirittura si è riusciti a far ribaltare la posizione ed in altri Paesi altrettanto o a convincerli e farli convergere verso l'astensione, San Marino pare voglia rimanere, a quanto so, fermo sul voto a favore. Chiedo solo, anche a nome dei cittadini sammarinesi con determinate disabilità e le loro famiglie e anche in nome di quel caro motto “Nulla su di noi senza di noi”, di essere informato sul perché San Marino continua ad esprimere una posizione a favore di tale Protocollo. Lo chiedo oggi così come segnalai la questione a qualche Segretario di Stato e a qualche Membro del CBS quando ricoprivo il ruolo di Consigliere, perché su questo che definisco bonariamente “vivace confronto bioetico a livello internazionale”, venivo costantemente messo a conoscenza, sin dalle prime battute, da autorevoli amici che lavorano presso l’Alto Commissariato sui Diritti Umani di Ginevra, i quali mi rappresentavano meravigliati la posizione alquanto contraddittoria della Repubblica di San Marino. Non ho mai avuto un riscontro formale, questa volta rimango in fiduciosa attesa sperando anche e soprattutto che il Governo decida di rivedere il proprio parere. Grazie per l'attenzione
c.s. Mirko Tomassoni, presidente Attiva-Mente