“E’ mancata completamente l’attenzione alle famiglie, ai ragazzi, alla scuola e al sociale, nella comunicazione che oggi abbiamo ricevuto dal presidente Stefano Bonaccini, durante il colloquio con i sindaci della Romagna. E’ stato decisamente un approccio senza alcun riferimento alle persone, è mancato completamente il fattore umano. Bene i fondi per i lavori pubblici, ma perché deve essere la Regione a fare da “censore”? A chi sì e chi no, questo vuol dire? Serve ad eliminare i Comuni di colore diverso? La sensazione è stata questa. Oltre a non aver sentito neanche una parola sulla programmazione, su quello che succederà a settembre per le scuole, per famiglie e imprese. E’ chiaramente emersa ancora la tecnica dello scaricare le responsabilità verso il Governo. Ma il Pd che fa opposizione al Pd nel Governo francamente è intollerabile davanti ad un’emergenza sanitaria, sociale ed economica. Sono d’accordo con la giusta protesta del sindaco Andrea Gnassi sulla esclusione della provincia di Rimini dalle zone rosse, con conseguente esclusione dai finanziamenti del Governo. E la risposta che è arrivata dalla Regione è povera in tutti i sensi: proporremo un emendamento. Ma insomma quale peso ha avuto la conferenza delle Regioni nel tavolo col Governo? Solo allungare i tempi di provvedimenti inadeguati? Il centro della questione oggi è proprio questo: fare presto. Basta tergiversare, se devono arrivare i bonus vacanze perché farli partire come dice il Governo solo da luglio? Lasciate lavorare la libera impresa del turismo che aveva già i protocolli, che si è rimboccata le maniche per tentare di salvare l’economia della Romagna. E quel famoso ristoro che deve arrivare ai Comuni affinché non falliscano? Sì ma quando? E solo per i lavori pubblici che sceglierà la Regione? Credo che i Comuni abbiano reagito velocemente con le risorse che avevano, con aggiustamenti di Bilancio e risorse messe a disposizione delle imprese e delle famiglie. I Comuni devono tornare ad essere gli interlocutori privilegiati del Governo, a questo punto, con quel ruolo che lo stesso presidente Conte in piena emergenza Covid ci ha riconosciuto. Basta con i balletti inutili come sull’apertura delle spiagge: prima negata poi ventilata, poi data a metà, una settimana per volta, prima l’accesso per camminare, poi il 25 sarà possibile per gli stabilimenti aprire al pubblico. Insomma decisioni prese d’imperio e senza spiegazioni. Per ottenere qualcosa abbiamo dovuto alzare i toni, venendo contestati e osteggiati, ma abbiamo avuto ragione. Penso proprio che per ottenere il benedetto “ristoro”, o i finanziamento dei progetti dei lavori pubblici la strada sarà la stessa.
Renata Tosi