Ucs: 2022 salassi a pioggia sulle tasche dei consumatori
Ad angosciare i consumatori non ci sono solo le bollette di gas e luce con un aumento medio di 350 euro annui, l'inflazione minaccia sempre di più il “carrello” della spesa: il 2022 rischia di essere un anno di “salassi” a tutto tondo asserisce l’Unione Consumatori Sammarinesi - UCS. In Italia si prevede un'inflazione media tra il 2,8% e il 4% con una maggiore spesa annua tra 1.000 e 1.200 euro a famiglia nella sola spesa quotidiana per il 2022. Tenendo conto che a San Marino, afferma il Presidente Francesca Busignani, l’inflazione è spesso più alta, che purtroppo alcuni prodotti, per diverse motivazioni, costano più che fuori territorio e che sono stati aumentati diversi balzelli e i costi di diversi servizi, il salasso per i consumatori sammarinesi rischia di essere ancora più pesante visto che la “favola metropolitana” di stipendi faraonici per le “persone normali” è appunto “una favola metropolitana”. Rischiamo come Paese che per far fronte agli aumenti, i consumatori si rechino in maniera massiva nei punti vendita più convenienti fuori Repubblica, o usino canali più convenienti on line, con buona pace anche per le entrate della tassazione indiretta nelle casse dello Stato. I rincari a livello internazionale delle materie prime energetiche e non solo, stanno facendo aumentare un po’ tutto, ad esempio la pasta, da settembre a dicembre 2021, ha subito un'accelerazione nella crescita dei prezzi del +2,4%, +3,9%, +5,6% e +7,8% e per il 2022 assieme al pane sono previsti in rincaro del 38%. Aumenti anche sul pesce fresco, sull'olio di semi, latte, zucchero, cacao e uova, questi ultimi sono rincarati in media del 40%. Il caffè al supermercato ha già fatto +20% nel 2021 e rischia il bis nel 2022, anche il petrolio potrebbe salire a 140 dollari al barile, per fare qualche esempio. Questi impatti sono enormemente preoccupanti, perché l'inflazione e l’aumento del costo di tutti i prodotti, dei servizi, l’innalzamento delle tassazioni e la prospettiva di riforme impostate su eventuali tagli drastici, hanno ridotto e ridurranno sempre più il potere d'acquisto del reddito corrente, della ricchezza finanziaria detenuta in forma liquida delle persone. Purtroppo molti sammarinesi affronteranno il carovita tagliando sulla qualità e sulla quantità dei prodotti, costretti quindi ad abbassare ulteriormente il loro tenore di vita e rischiando oltretutto di gravare, in negativo, su uno stato mentale che già questa emergenza ha caricato troppo. Tutto ciò diventerebbe insostenibile per il consumatore che potrebbe ritrovarsi, magari dopo anni di sacrifici, in una fascia di restringimento economico che rischierebbe probabilmente di farlo implodere, facendo implodere di conseguenza tutto il Paese. Il sistema economico del Paese nel suo complesso era quindi già stato messo a dura prova dalla situazione emergenziale legata alla pandemia Covid-19, che aveva già innescato una notevole contrazione dei consumi, ora con l’aumento su tutto di fine 2021 è ancora più urgente ridurre il tasso di crescita dei prezzi dei consumi interni, che innesca una riduzione del potere d'acquisto e del reddito, afferma la Busignani, e per farlo si devono sfruttare le peculiarità di un paese che essendo così piccolo può agire rapidamente, far seguire alle parole fatti concreti e rapidi in un’ottica di tutela del cittadino, di bassa fiscalità, di gestione oculata, di taglio degli sprechi, di ottimizzazione dei servizi che non si traduca in tagli agli stessi o disservizi, di facile fruizione e utilizzo di tutto quello utile all’utenza, di appetibilità di sistema. Ricordiamoci che le spese dei consumatori rappresentano il 54 % del PIL dell’UE, quindi facendo una debita proporzione è palese che se non si mettono in atto strategie a tutela del potere di acquisto del consumatore buona parte del Pil della nostra Repubblica svanirà nel nulla. A San Marino inoltre esiste L'Osservatorio Prezzi che dovrebbe offrire un servizio di informazione, trasparenza e orientamento ai consumatori, purtroppo all’utenza non è molto noto e non si è mai interfacciato con le associazioni dei consumatori; inoltre esiste una Commissione prezzi che, nonostante le ripetute richieste di variazione dell’articolato per inserire fra i membri le Associazioni consumatori, non prevede ancora la nostra presenza. Auspichiamo quindi che determinate dinamiche siano migliorate e ribadiamo che siamo disponibili ad interagire per poter mettere in campo tutte le strategie di welfare state che riportino i nostri cittadini a sentirsi protetti e fieri di essere sammarinesi.
Cs Ucs