UCS a tutto mondo su rincari utenze, disservizi, intempestività degli interventi a calmierazione
Le utenze aumentano ogni 3x2, i servizi erogati sono spesso non all’altezza, gli interventi a supporto del consumatore sono blandi e lenti: così non ci siamo proprio. Gli aumenti applicati sono devastantemente preoccupanti, perché hanno ridotto e ridurranno sempre più il tenore di vita del reddito corrente e eroderanno i risparmi delle persone. A quelli già subiti, è notizia di oggi che se ne attueranno altri per il gas dal primo luglio e fino al 30 giugno 2023. Chiaramente e molto ironicamente, nessuno ha pensato di chiamare chi rappresenta i consumatori per esplicare preventivamente questa volontà, chiaramente gli interventi a calmierazione non hanno avuto e non avranno la stessa fulminea esecuzione. A mettere le mani in tasca ai consumatori è un attimo, le motivazioni sono sempre pronte, alcune oggettivamente reali, altre soggettivamente volte a sanare tutt’altre situazioni. Le soluzioni per migliorare i servizi invece restano quasi sempre sul tavolo con buona pace di chi, volente o nolente, vede assottigliarsi sempre più il portafoglio senza neanche avere un servizio ottimale come controbilanciamento. Ritiro rifiuti con cassonetti straripanti, segnalato da anni, stessa identica situazione. Fascia oraria telefonica all’utenza, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 10,30, completamente insoddisfacente segnalata, stessa situazione. Lettura utenze e emissione fatture enormemente differenti come datazione, segnalato da anni, stessa situazione. Potremmo andare avanti negli esempi, ma è sotto gli occhi di tutti quale è la realtà. Si badi bene, non stiamo dando la colpa ai lavoratori di tali servizi, perché le persone devono essere messe nelle condizioni di poter operare al meglio, stiamo semplicemente dicendo che i problemi vanno affrontati e risolti facendo sistema, facendo seguire i fatti alle parole, condividendo per trovare la soluzione migliore, ognuno prendendosi le proprie responsabilità. È dell’ultima ora il comunicato, che chiaramente non è stato girato alle Assoconsumatori che altrettanto chiaramente non sono stati nuovamente coinvolti, dove l’ORDINANZA N .1 con decorrenza dal 27/06/2022 ha dichiarato lo Stato di Emergenza Idrica. Si invita quindi tutta la cittadinanza, nel periodo di emergenza idrica, a rispettare alcune regole anti spreco. Riteniamo come UCS che sia più che corretto che in emergenza ci siano queste regole, quello che non capiamo, e che forse con degli incontri preventivi avremmo potuto chiedere, valutare e magari anche spiegare ai consumatori, in un’ottica di tutela delle risorse idriche è quello scritto nel comunicato poche righe dopo: “Nel periodo di emergenza idrica, la tariffa attualmente prevista per consumi delle utenze uso domestico superiori ai 30 m³/mese viene maggiorata di € 20,00 per ogni m³ di acqua utilizzato eccedente i 30 m³”. Inoltre ci chiediamo cosa si intenda per :” Nello stesso periodo di emergenza idrica l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici può procedere, in via coattiva, alla riduzione della fornitura di acqua nei confronti di consumatori uso diverso”; l’AASS stacca la fornitura ad un utente particolarmente sprecone? E come fa visto che si lamenta di non poter arrivare ai contatori singoli dell’acqua periodicamente per diverse motivazioni? Le stesse motivazioni che fanno arrivare le fatture a distanza di molto l’una dall’altra e a distanza di tempo dalle letture della fattura stessa. E “consumatori uso diverso” cosa significa? E riduzione, a patto che siano in grado di farlo sul singolo, di quanto? Anche qui invece che chiedere a posteriori, con gli incontri avremmo potuto aiutare a dare risposte ad un’utenza giustamente sempre più sfiduciata. Indipendentemente da tutto e da tutti gli argomenti o le situazioni, che in quanto tali possono essere condivisi o meno, migliorati o di cui e su cui si può dissentire, quello che proprio inizia ad infastidirmi parecchio, per essere gentili e che penso infastidisca tutta la popolazione, afferma il Presidente UCS Francesca Busignani, è questo muro di gomma costante fatto di scuse, o di prendere tempo, o di dimenticanze o di ripetizioni di cosa si deve fare in un’ottica migliorativa, che poi a distanza di anni si ripresenta non come cosa fatta, ma come ripetizione di cosa si deve. Se qualcuno pensa che “molleremo la presa” su quello che non va o che deve essere migliorato in ogni ambito, da questo ai risarcimenti BKN, al caro prezzi, alla burocrazia strangolante per tutelare i consumatori e conseguentemente ridare fiducia al sistema, si sbaglia di grosso. Purtroppo molti sammarinesi affronteranno il carovita tagliando sulla sua qualità, rischiando oltretutto di gravare, in negativo, su uno stato mentale che già questa emergenza sanitaria ha caricato troppo. Chiaramente e molto ironicamente, alla Nanni Moretti: “continuiamo così, facciamoci del male”.
c.s. Unione Consumatori Sammarinesi - UCS
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