Una magistratura indipendente
Inaccettabili gli attacchi agli Operatori della Giustizia. Le sentenze vanno sempre rispettate. Si deve separare il giudizio politico da quello giudiziario.
C’è una preoccupante distonia nelle ultime prese di posizione contro il Tribunale da parte delle forze politiche di opposizione che con una mano fingono di aver apprezzato l’avviato percorso di riforma del codice di procedura penale e con l’altra gettano fango indiscriminatamente, dimostrando una forma allarmante di insofferenza verso la completa indipendenza della magistratura dal potere politico. Dopo anni di immobilismo e conflitti scaturiti nella passata legislatura sul tema della Giustizia, l’attuale opposizione non trova di meglio da fare che gettare ombre su figure autorevoli e rappresentative quali membri del Collegio Garante, Avvocati e Magistrati. Come Segreteria ci dissociamo da tutti gli attacchi fatti al Magistrato Dirigente Giovanni Canzio ed a tutti gli organi istituzionali che, contrariamente da quanto possa insinuarsi, hanno lavorato ad un processo riformatore che porta lo Stato di diritto della Repubblica di San Marino ai più alti livelli di standard internazionale. La politica non deve ingerire mai nelle azioni della magistratura e, indipendentemente dalle aspettative che ognuno può avere dai processi, le sentenze vanno rispettate. È irresponsabile continuare ad alimentare strumentalizzazioni politiche su atti che hanno un carattere prettamente processuale. Esistono due differenti piani di giudizio: quello politico, che affida alla cittadinanza la scelta dei propri rappresentanti, e quello puramente giudiziario, di esclusiva competenza della Magistratura. Giudizi che viaggiano su binari separati e che devono sempre restare distinti. Le riforme attuate mirano proprio a garantire uno Stato di diritto pieno e di giustizia equa, differentemente da quanto avvenuto nel recente passato.
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