Unas. Artigianato: un nuovo contratto per ripartire in serenità
Equilibrio tra rispetto dei lavoratori e tutela delle prerogative legate alle piccole imprese
Chi rappresenta il settore (UNAS, OSLA, CSdL, CDLS e USL) tutti insieme intorno al tavolo, a prescindere dalle percentuali di rappresentatività, convinti che solo da un confronto generale si possa ottenere un buon risultato per le imprese ed i lavoratori occupati nel settore. E raggiungere un risultato di reciproca soddisfazione partendo da una situazione di tensione determinata da altre situazioni contrattuali precedentemente concluse, testimonia l’importante lavoro di confronto e riflessioni intercorsi tra associazioni e sindacati, nella volontà di trovare le condizioni di equilibrio utili a dare una serenità al comparto dell’artigianato e delle piccole imprese, confermando la propria autonomia e, soprattutto, affrontando anche aspetti contrattuali e non solo remunerativi. Il principale risultato consiste nel poter continuare con una serie di istituti e versatilità già confermate negli anni, integrate oggi con una gradualità degli aumenti (1,5% da giugno ed un altro 1,5% da agosto) e la trasformazione degli arretrati in bonus futuri al fine di permettere ai dipendenti una pariteticità dei saldi e, alle imprese, un adeguamento nelle proprie politiche di approccio al mercato, senza dover pagare pegno per lavori e servizi già svolti o realizzati. Altresì tra associazioni e sindacati, nel settore dell’artigianato si è trovato un accordo politico di prospettiva, su cui chiedere a gran voce un intervento normativo, moderno e innovativo sul tema della tutela della maternità attraverso il principio di ripartizione dei costi derivanti dall’astensione obbligatoria: riaffermare la volontà di tutelare e proteggere la maternità. Le parti hanno convenuto sull’opportunità di addivenire ad una distribuzione solidale dei costi derivanti dalle assenze per maternità secondo un principio di solidarietà imprenditoriale e sociale che contempli una equa ripartizione dei costi differiti, oggi posti esclusivamente a carico del singolo datore di lavoro. Un obiettivo facilmente raggiungibile, con un ulteriore aspetto positivo derivato: un nuovo incentivo all’assunzione di giovani aspiranti lavoratrici. Non da meno il tema della quota di servizio in cui una piccola quota dal 2023 possa essere di aspettativa anche per i rappresentanti datoriali, perché il servizio svolto dalle associazioni troppo spesso diventa al servizio di tutti e non solo degli associati. Contestualmente alla sottoscrizione dell’accordo, le parti si sono attivate per iniziare l’iter che porterà entro 6 mesi alla definizione del contratto collettivo generale unico per il settore artigianato ed imprese societarie riconducibili all’artigianato.
c.s. UNAS
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