Serve una spinta per il settore delle rinnovabili e dell’ambiente no fare il passo del gambero.
Green economy: una risorsa che deve essere sostenuta, no boicottata mettendo in crisi le imprese
Lo scopo degli incentivi statali è quello di favorire e spingere un settore perché strategico per una nazione. Ed in tutto il mondo il ramo delle rinnovabili e del risparmio energetico sta diventando sempre più importante, sia quale risposta ambientale in termini di produzione di energia pulita e di evitare dispersioni, sia in termini di sviluppo della c.d. GREEN ECONOMY, ovvero il cercare di trasformare ed incentivare una parte di imprenditoria verso lo sviluppo di questi settori.
Un doppio virtuosismo!
Ebbene, purtroppo in questi giorni ha avuto vita un decreto delegato, il n. 83/2021, nato nel voluto silenzio più totale, senza un minimo coinvolgimento delle parti interessate (imprese e consumatori) dove tolto il bel titolo, si evidenzia una volontà di arretrare verso questi temi, perché tutto quanto previsto dal decreto 51/2017 con questo che ne modifica la portata … anziché migliorare, peggiora!
A titolo di esempio: vi era un contributo fiscale a fondo perduto fino a 3.000 euro, ora 2.000 proporzionali ad una spesa di 10.000 euro; cala da detrazione fiscale, non sarà più possibile avere benefici per immobili di proprietà di società o realtà diverse dalla persona fisica, come se l’inquinamento interessasse solo una parte della società. Ma … più grave di tutto … abolizione dell’aliquota agevolata su Pannelli ed inverter fotovoltaici, Pannelli termici solari, Caldaie a condensazione, Materiali isolanti per l’edilizia, Serramenti esterni con bassa trasmittanza termica, stufe e caldaie a pellet, esclusi i componenti, ecc.-
Unico bene superstite da un elenco di 14 tipologie …le lampadine led! Quasi una presa in giro, visto che le stesse in virtù di una tecnologia datata, si trovano ed hanno prezzi risibili.
In Italia, che ha una aliquota IVA del 22% vige uno sconto su questi beni del 12%. Anche i cittadini sammarinesi fino al 30 aprile scorso potevano beneficiare di un analogo sconto, ovvero dell’aliquota del 5%, (17-12=5) ma improvvisamente dal primo maggio questo decreto ha annullato tutte le previsioni riportando l’aliquota sammarinese al 17% -.
Questo è grave e sbagliato!
Grave, perché l’ambiente deve essere una priorità e lo Stato dovrebbe essere il primo sostenitore.
Sbagliato, perché sicuramente la mancanza di incentivi ridurrà la domanda da parte dei cittadini e di conseguenza non ci sarà un aumento del gettito fiscale, anzi! ... sarà più conveniente comprare in Italia e non si produrrà neanche il 5% fino ora previsto .. perché un privato sammarinese che compra in Italia paga l’IVA italiana …
Quindi se ridurre il fondo perduto, che porta a ridurre una uscita dello Stato, potrebbe essere non giustificabile, ma comprensibile, aumentare la monofase non farà certo aumentare le entrate ... tutt’altro!
Ma non solo! Esiste un danno correlato per tutte e tante imprese sammarinesi del settore, che in virtù di una improvvisa modifica normativa, andranno in crisi economica.
La mancanza di confronto con le parti porta proprio a questo: Le imprese hanno già emesso un notevole numero di preventivi per i mesi prossimi a venire - tenendo ovviamente conto del prezzo di acquisto e della relativa aliquota. Ma i beni saranno acquistarti man mano che verranno installati.
Questa scelta normativa, repentina, improvvisa e senza gradualità di applicazione, porterà - a preventivi formalizzati - al trovarsi un costo del 12% in più! Ed in un momento dove le marginalità sono risibili, renderà impossibile onorare i lavori presi, con conseguente economiche e sociali.
Per questo UNAS chiede alle istituzioni sammarinesi l’immediato annullamento di tutto il testo del decreto 83, ovvero - in subordine – almeno il procrastinare di almeno SEI mesi l’articolo 18 per avere il tempo di un corretto confronto, argomentato e in linea con l’ambizione di tutti di tutelare l’ambiente.
Comunicato stampa
UNAS