Perché non rendere possibile i pagamenti con la Smac in tutti gli esercizi commerciali presenti sul Titano, anche in quelli non aderenti agli sconti? E’ una delle proposte che UNAS, Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi, sta portando al confronto con l’esecutivo per migliorare, attraverso modifiche tecnologiche, le funzionalità della Smac Card, alla luce degli obblighi di certificazione fiscale introdotti con la riforma Tributaria.
“Gli Artigiani- spiega il Presidente di Unas, Loretta Menicucci- restano fortemente contrari alla trasformazione della Smac in strumento fiscale legato anche alla definizione delle passività deducibili per il consumatore, perché ha introdotto procedure complesse nelle transazioni e complicato di molto la vita alle piccole imprese”, già alla prese con problemi legati alla recessione economica.
“Come categoria siamo però anche consapevoli - sottolinea la Presidente Menicucci - che bisogna trovare soluzioni operative al più presto che semplifichino passaggi e step burocratici”. E’ controproducente quindi, ritiene l’associazione degli Artigiani, dichiarare guerra alla Smac utopicamente per eliminarla, mentre è fondamentale proporre idee e soluzioni, perché servono urgentemente risposte.
Piuttosto, suggerisce quindi UNAS, si ricorra alla tecnologia per venire incontro all’urgenza di semplificare le procedure di certificazione elettronica, comunque necessarie, secondo quanto auspicato dalle imprese.
Abbiamo sempre sostenuto che non deve essere il POS a fare da Registratore di Cassa, ma - al limite - è il registratore di cassa che deve avere la tecnologia per inviare flussi di dati al POS.
Anche nell’ottica della certificazione con SMAC, all’operatore può essere chiesto “il tempo di uno scontrino”. Il resto lo deve fare la macchina, senza ulteriore ed antieconomiche perdite di tempo.
E qui le Istituzioni e soprattutto l’Ufficio SMAC preposto a trovare soluzione tecniche, hanno sicuramente la colpa dei gravi ritardi in tal senso.
In questa direzione – legata ai risparmi di tempo ed all’ottimizzazione del sistema, va la proposta, caldeggiata da Unas, di sviluppare la Smac come borsellino elettronico, spendibile anche nei negozi che sono fuori dal circuito della scontistica che deve però avvenire a costi sostenibili e mai superiori ai costi previsti per pagamenti bancomat.
Anche riguardo i costi di gestione del controllo fiscale, piuttosto che offrire un rimborso sul canone mensile dei Pos di 10 euro, come previsto di recente dalla segreteria di Stato per le Finanze, l’Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi ritiene preferibile che “tutte le spese del canone e dell’impianto e gestione del Pos siano detraibili fiscalmente”.
In conclusione, Unas fa sapere che al tavolo sulla Smac aperto con il governo sosterrà questi temi con forza, affinché si ricorra alla tecnologia, perché le imprese abbiano soluzioni immediate per affrontare le problematiche introdotte con la certificazione obbligatoria dei ricavi.
“Gli Artigiani- spiega il Presidente di Unas, Loretta Menicucci- restano fortemente contrari alla trasformazione della Smac in strumento fiscale legato anche alla definizione delle passività deducibili per il consumatore, perché ha introdotto procedure complesse nelle transazioni e complicato di molto la vita alle piccole imprese”, già alla prese con problemi legati alla recessione economica.
“Come categoria siamo però anche consapevoli - sottolinea la Presidente Menicucci - che bisogna trovare soluzioni operative al più presto che semplifichino passaggi e step burocratici”. E’ controproducente quindi, ritiene l’associazione degli Artigiani, dichiarare guerra alla Smac utopicamente per eliminarla, mentre è fondamentale proporre idee e soluzioni, perché servono urgentemente risposte.
Piuttosto, suggerisce quindi UNAS, si ricorra alla tecnologia per venire incontro all’urgenza di semplificare le procedure di certificazione elettronica, comunque necessarie, secondo quanto auspicato dalle imprese.
Abbiamo sempre sostenuto che non deve essere il POS a fare da Registratore di Cassa, ma - al limite - è il registratore di cassa che deve avere la tecnologia per inviare flussi di dati al POS.
Anche nell’ottica della certificazione con SMAC, all’operatore può essere chiesto “il tempo di uno scontrino”. Il resto lo deve fare la macchina, senza ulteriore ed antieconomiche perdite di tempo.
E qui le Istituzioni e soprattutto l’Ufficio SMAC preposto a trovare soluzione tecniche, hanno sicuramente la colpa dei gravi ritardi in tal senso.
In questa direzione – legata ai risparmi di tempo ed all’ottimizzazione del sistema, va la proposta, caldeggiata da Unas, di sviluppare la Smac come borsellino elettronico, spendibile anche nei negozi che sono fuori dal circuito della scontistica che deve però avvenire a costi sostenibili e mai superiori ai costi previsti per pagamenti bancomat.
Anche riguardo i costi di gestione del controllo fiscale, piuttosto che offrire un rimborso sul canone mensile dei Pos di 10 euro, come previsto di recente dalla segreteria di Stato per le Finanze, l’Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi ritiene preferibile che “tutte le spese del canone e dell’impianto e gestione del Pos siano detraibili fiscalmente”.
In conclusione, Unas fa sapere che al tavolo sulla Smac aperto con il governo sosterrà questi temi con forza, affinché si ricorra alla tecnologia, perché le imprese abbiano soluzioni immediate per affrontare le problematiche introdotte con la certificazione obbligatoria dei ricavi.
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