L'Unione Commercianti: "Polo del Lusso o Centro Commerciale?"

L'Unione Commercianti: "Polo del Lusso o Centro Commerciale?".
"La USC, è ormai noto, segue con apprensione gli sviluppi legati alla creazione del polo del lusso. Secondo indiscrezioni vogliamo mettere in evidenza ai cittadini quello che fino ad oggi con forza estenuate abbiamo pubblicato in tutti i nostri comunicati. In particolar modo entrando nel merito, si vuole rilevare che il Polo del Lusso sarà a tutti gli effetti un Centro Commerciale costituito da brands di fascia medio-bassa con la preoccupazione reale che saranno insediati i Marchi già presenti nel comparto commerciale esistente che riguardano le singole attività individuali, i centri commerciali ed il Centro Storico. Se così fosse, ribadiamo ancora una volta, sarebbe la fine per tantissime attività esistenti, già duramente colpite in questo frangente dalla crisi, a cui con la creazione del centro commerciale sarà molto difficile sostenersi con la naturale conseguenza che si decreterà la fine per tantissime attività ed un aumento di disoccupati.
Secondo i calcoli fatti da alcuni membri di governo “il gioco vale la candela” e questo significa che sacrificare un numero limitato di attività che hanno sempre operato con diligenza e trasparenza come contropartita è accettabile per consentire l’apertura del centro. Vengono comparati 250 nuovi posti di lavoro contro una perdita stimata di 30, che a nostro avviso saranno molti di più. Su questo aspetto va analizzato un dato che è l’introito della monofase che le attività sammarinesi hanno sempre garantito, mentre il centro commerciale per anni non verserà mai nulla perché saranno esentati dai costi che sosteranno in seguito alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, già dettagliatamente ed ampiamente esposti. Sappiamo con certezza che è stata presentata una lista potenziale di 200 brands nei quali sono compresi anche i migliori nel settore dell’abbigliamento ma di questa lista, al momento, i brands effettivi che si insedieranno sono pochi e costituiti solo ed esclusivamente da quelli di fascia medio-bassa, oltre a quelli già presenti nel tessuto commerciale sammarinese i quali creeranno concorrenza sleale viste le condizioni economiche più vantaggiose che gli verranno concesse, e sono esclusi tutti quelli di fascia alta. Sulle condizioni economiche la Usc chiede che nel caso in cui gli investitori abbiamo e godano di benefici economici e/o societari, che questi siano estesi senza vincoli anche alle altre attività esistenti, affinché non si crei una concorrenza sleale. Va inoltre segnalato che siamo contrari alla mancanza di obbligo di copertura e/o garanzia finanziaria sul prestito e degli sgravi ricevuti appena introdotti. Aspettiamo che venga firmato l’accordo con l’investitore per ricevere la lista definitiva dei brands per fugare ogni dubbio, affinché venga smentito con i fatti tutto quello che dagli incontri (con l’investitore prima, e con le serate pubbliche in cui è intervenuto il Segretario Mularoni poi) hanno dichiarato pubblicamente ovvero che il polo del lusso di San Marino sarà paragonato alle grandi città come Parigi o Milano ed altri centri che hanno realizzato in Italia ed all’estero, per cui ci auguriamo che all’interno del Polo siano insediati i migliori brands della Moda nel settore dell’abbigliamento di lusso per differenziare l’offerta commerciale già presente in territorio, ma pare che al momento nessuno abbia dato la loro adesione al progetto. Un progetto di questa portata doveva essere gestito diversamente: all’investitore andava chiesto inizialmente un business plan all’interno del quale doveva essere contenuta una lista di brands da insediare, quindi confrontarsi con le associazioni, sindacati e partiti politici ed infine trovare una condivisione comune sul progetto. Riconosciamo che sarebbe stato difficile, ma almeno ci sarebbe stata una adesione utile per il bene del paese e per futuri altri investimenti.

Comunicato Stampa
Il presidente Usc Massimo Canti

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