Uno di Noi: dopo il referendum prosegue il nostro impegno a favore della vita
Le urne si sono chiuse, le schede elettorali scrutinate, il verdetto emesso: la liberalizzazione dell’aborto ha varcato i confini, è entrata anche a San Marino. Il Comitato contrario Uno di Noi ringrazia di vero cuore tutti i cittadini sammarinesi che hanno sostenuto le ragioni della difesa della vita, che hanno condiviso le riflessioni e le testimonianze portate durante la campagna referendaria per dare voce ai bambini concepiti, alle loro madri e i loro padri e che hanno capito che la posta in gioco era ed è alta, e così con coraggiosi sono recati ai seggi per votare NO. “Quando la verità viene messa ai voti, di solito perde”. Così Mario Palmaro scrisse nel suo libro Aborto & 194, in riferimento ai fatti accaduti a seguito del referendum svoltosi in Italia sull’aborto nel 1981. Quanto sono attuali queste sue parole! In questa campagna referendaria è stato attaccato e messo sotto scacco il valore della vita di un essere umano, sacrificato sull’altare dell’autodeterminazione e del diritto ad abortire di un altro essere umano. L’impegno profuso da ciascuno di noi ha favorito un confronto che andasse oltre gli slogan; è stato prima di tutto un lavoro in cui ciascuno di noi ha implicato tutto il suo essere, un lavoro utile per tutti coloro che si sono impegnati per approfondire le ragioni che sottendono l’accoglienza della vita nascente e che fondano una società umana, coesa ed inclusiva. Ora, a fronte delle preoccupazioni manifestate in campagna referendaria quanto alla formulazione del quesito e dunque quanto all’inesistenza del limite temporale massimo entro cui poter abortire, all’indeterminatezza lessicale dei termini “anomalie e malformazioni”, che potrebbe portare San Marino all’aborto eugenetico (è proprio di ieri la notizia della condanna da parte del Comitato ONU sulla disabilità della pratica di un paese europeo degli aborti selettivi sui nascituri con sindrome di Down), così come il rischio per la “salute psicologica” della donna, auspichiamo che prevalgano le dichiarazioni rassicuranti fatte da esponenti del Comitato Promotore e dalla maggior parte degli attori della campagna referendaria che hanno affermato che la legge dovrà affermare l’aborto quale ultima ratio, che sarà adottata una legislazione che in primis aiuti la donna a non essere lasciata sola durante la gestazione bensì ad essere sempre sostenuta e valorizzata e che San Marino non si incamminerà sulla strada dell’aborto da praticarsi a stadi avanzati della gravidanza. Ora la parola passa ai partiti politici presenti in Consiglio Grande e Generale. Dai quali ci aspettiamo un quadro legislativo di vero aiuto alla donna, che finora è mancato. Noi continueremo ad essere presenti nel paese innanzitutto continuando a stare accanto ai più deboli, ai bambini concepiti, alle loro mamme, ai loro padri, in particolare con l’appoggio a quelle realtà associative che da anni svolgono un grande lavoro di aiuto alle maternità difficili. Poi, continuando a dire la nostra su tutte le misure che si potranno mettere al servizio della maternità e della paternità, perché la consideriamo davvero un bene prezioso per la società. Invitiamo tutti coloro che condividono questo impegno ad unire le forze per recuperare la valorizzazione della maternità e della paternità quale bene per ciascuno di noi e per l’intera società. Il Comitato Uno di Noi continua la propria battaglia in difesa della vita.
cs Comitato Uno di Noi