Uno di Noi. Legge aborto: il primo emendamento
Come annunciato, iniziamo ad illustrare pubblicamente, una ad una, le nostre proposte di emendamento al progetto di legge "regolamentazione dell'interruzione volontaria di gravidanza”.
L'articolo 1, andando per ordine, è quello dedicato a "finalità e principi generali" e su questi la mano di "Uno di Noi" non poteva passare leggera. Se si esclude la proposta di eliminare al comma 1 la specificazione “nella Repubblica di San Marino” dettata, non da chissà quali dietrologie, ma dalla sua inutilità per una legge sammarinese, il primo emendamento sostanziale è rivolto al comma 2 ed è finalizzato a consentire che le donne assistite ISS possano sottoporsi ad IVG esclusivamente: - all’ Ospedale di Stato, se a San Marino; - in strutture che siano al contempo pubbliche e convenzionate con l’ISS, se fuori territorio. Riteniamo infatti che rivolgersi a cliniche private, siano esse sammarinesi e/o convenzionate, non offra alla donna, che già vive l'inquietudine e la solitudine di una gravidanza indesiderata, sufficienti garanzie di una adeguata assistenza.
Inoltre, il numero annuale delle interruzioni volontarie di gravidanza delle assistite ISS non giustifica a San Marino l’apertura di cliniche private, che troverebbero pertanto una loro giustificazione solo se la legislazione sammarinese, qualora meno garantista per il nascituro di quella italiana, favorisse l’afflusso nel nostro territorio di donne intenzionate a sottoporsi ad aborti che in Italia non potrebbero essere praticati. Tale scenario, solo convenzionalmente definito “turismo abortivo” per fare il verso al ben più meritorio “turismo vaccinale”, è stata da tutti respinta in campagna referendaria, e noi vorremmo rimuoverne alla radice anche il solo rischio.
Vi è poi il rischio, tutt’altro che remoto (il docufilm Unplanned docet), che il fine di lucro perseguito da tali strutture, quandanche professionali ed attrezzate, spinga verso soluzioni sempre e comunque abortive (peraltro, d'ora in poi, a spese della collettività sammarinese), talvolta aggravate da macabre speculazioni anche sui tessuti fetali o embrionali, come le cronache di altri paesi tristemente insegnano. Di questi rischi a San Marino non ne abbiamo proprio alcun bisogno, né possiamo tollerare che le nostre concittadine, magari solo perché alla ricerca di una maggiore riservatezza, vi incappino fuori territorio. Ribadiamo fino alla nausea che per noi l'unica legge giusta sull'aborto è quella che lo vieta, ma, dovendo dare seguito all'esito referendario, non v'è comunque necessità di aprire, per questo tipo di interventi, agli appetiti delle cliniche private. Nella prossima uscita vi parleremo di un altro principio, enunciato ma non applicato.
………………………………………………………………………………….TO BE CONTINUED
[Banner_Google_ADS]