Upr su polo del lusso
UPR non è in termini ideologici contraria ad iniziative imprenditoriali che prevedano investimenti esteri nella Repubblica di San Marino ed è in quest’ottica che UPR ha ascoltato il breve riferimento fatto da Governo e maggioranza sul “Polo del Lusso”.
Al momento però non ci sono chiare le ricadute per il Paese, al netto dei benefici che i soggetti che effettueranno l’investimento potranno avere. La Legge 2013/71 “Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico” dispone già una serie consistente di incentivi che potrebbero essere ulteriormente arricchiti da ulteriori interventi legislativi.
In questo non troviamo nulla di scandaloso; gli investimenti esteri si attraggono con condizioni favorevoli per lo stabilimento, tuttavia c’è un punto in tutto il progetto che ci lascia perplessi.
Il progetto si regge – anzi ha come elemento primo – un intervento legislativo che cambi la destinazione d’uso dei terreni in cui il “Polo del Lusso” dovrebbe sorgere in quanto, la vasta porzione di territorio individuata dal gruppo di imprenditori, è classificata come zona parco.
UPR vuole cogliere positivamente il messaggio della maggioranza nel documento finale della verifica di Governo in si afferma fra l’altro che: “Per favorire un complessivo cambiamento culturale, già in atto, nell’ottica della totale trasparenza, dell’integrità e dell’onorabilità delle Istituzioni, della corretta gestione della cosa pubblica e del virtuoso rapporto fra i cittadini e lo Stato”.
UPR sottoscrive integralmente queste dichiarazioni e ritiene che su ogni progetto di investimento di ampie dimensioni vi debba essere la massima trasparenza in ogni atto.
Nel caso del “Polo del Lusso” UPR si chiede:
• se sia possibile attuare un bando di concorso pubblico per individuare i soggetti che sono interessati a sviluppare iniziative imprenditoriali nell’area indicata;
• se ci possono essere alternative in aree già urbanizzate da riqualificare senza utilizzare aree destinate a parco;
• se sono stati valutati gli impatti sull’intero settore commerciale e sul sistema SMAC CARD.
UPR inoltre attraverso il Presidente del Gruppo Consiliare, William Giardi, intende fare una ultima considerazione:
“Ci piacerebbe capire se ci sono alternative in termini di progetti di investimenti con un basso utilizzo di territorio o almeno di riconversione di aree già destinate a insediamenti economici. E’ brutto che la politica sia chiamata come sempre a fare da arbitro sulle sorti di un progetto a causa come sempre del fattore territorio vero discrimine per l’operazione”.