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Urbino: ritrovate due tombe risalenti ai primi Montefeltro

21 mar 2016
San Donato
San Donato
Eccezionale ritrovamento archeologico nella chiesa di san Donato adiacente al famoso mausoleo di San Bernardino a Urbino. Sono infatti rinvenute e poi coperte, vedi fotografie, due tombe risalenti ai tempi dei primi Montefeltro. Se il 7 aprile 2000 ha avuto luogo l’esplorazione del sepolcro di Federico II da Montefeltro,del figlio Guidobaldo, della nuora Elisabetta Gonzaga e del figlio Federico n ella chiesa di San Bernardino presso il colle omonimo in Urbino; In questi giorni nell’attigua chiesetta eponima di san Donato , sconsacrata, sono state trovate due tombe relative al Conte Guidantonio e Oddantonio . La chiesa di San Bernardino e l’attiguo convento francescano sorgono sul colle di S.Donato a Sud della città. La chiesetta di S.Donato, ancora esistente, e dove la Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa, ha trovato le due importanti tombe, è stata attestata con il titolo di Pieve già nel XII secolo e dopo, l’avvento nel 1425 dei Padri Minori Osservanti, aveva dovuto dividere con essi la propria sede. La sepoltura del Conte Guidantonio costituisce l’antecedente per il luogo in cui sarebbe sorto il mausoleo , vale a dire della più famosa chiesa di san Bernardino, eretta per volontà testamentaria dello stesso Federico e ultimata nel 1491; solo nel 1496 i documenti citano in via definitiva LA CHIESA DI S.Bernardino e non più di San Donato. La scoperta della struttura della chiesa del XII secolo e al suo interno di tombe integre, sta a dimostrare come la fabbrica degli edifici conventuali iniziati nel 1437, per volontà di Guidantonio e proseguita da Oddantonio (1443-1444), personaggio della misteriosa e celebre “Flagellazione’’ di Piero della Francesca, che si trova a Palazzo Ducale di Urbino, abbia avuto una struttura architettonica antenata, che per il professor Antonio Fornaciari, era senz’altro altrettanto importante. Questa scoperta viene ad avvalorare delle ipotesi già fatte dagli storici, sulla possibilità che i corpi di Guidantonio e Oddantonio, si trovassero a Urbino, nonostante anche le ipotesi di altri siti come la cattedrale di Cagli e Sassocorvaro. Il mausoleo di San Bernardino fu realizzato dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini e la chiesa che è visitabile gratuitamente ha al suo interno tre absidi e quattro colonne agli angoli della crociera. Una struttura architettonica che sembra rifarsi alle tipologie delle tombe romane monumentali. Semplici e ben definite invece le due tombe rinvenute nella chiesa di San Donato. Ma veniamo alla storia. Federico da Montefeltro morì il 10 settembre 1482 a Ferrara; fu portato a Urbino e gli furono tributate esequie solenni. Il corpo di Federico, imbalsamato,fu posto in una cassa di legno che fu appesa alla parete sulla destra dell’altar maggiore nella chiesa di S.Bernardino, e lì rimase fino al 1620, quando vennero realizzati i due cenotafi appoggiati alle pareti della navata e il corpo del duca fu deposto con quello dei suoi familiari nella camera sepolcrale al di sotto del pavimento. Un uso questo che risaleva al medioevo, e che dai ritrovamenti di questi giorni nella pieve di san Donato, ha riguardato anche Guidantonio, padre di Federico e Oddantonio, il personaggio più misterioso ed affascinate di questa storia plurisecolare. Federico nacque da una relazione del conte di Montwefeltro ed Urbino, Guidantonio ed una giovane “soluta’’, ossia non sposata, che divenne damigella di corte, una certa Elisabetta degli Accomanducci dei conti di Petreio, in seguito sposa ad un conte Bandi riminese, cui darà un figlio, chiamato anch’egli Federico. Insomma il grande condottiero, duca di Urbino, era un bastardo di padre naturale, accolto nelle corti dei Montefeltro e dei Malatesta, con i quali il padre aveva contratto matrimonio. Una presenza scomoda quella del giovane rampollo Federico, conteso per calunnia anche dalla famiglia degli Ubaldini. Una storia che si incrocia fra Federico, il grande duce, in continue battaglie e conquiste, come quella di Pesaro e Oddantonio, il fratello, che il 22 luglio 1444, venne trucidato nella vicina Urbino. In questo modo il 23 luglio dello stesso anno, il duca Federico entrò trionfante in Urbino, beneficiario di una congiura nei confronti del fratello Oddantonio, figlio legittimo di Guidantonio, dedito alle arti e alla scientia. Fu dunque il duca Federico responsabile di questo fratricidio? Gli storici fin’ora non hanno dato una risposta chiara. Vi è però la testimonianza di Enea Silvio Piccolomini, il futuro Pio II, che ricrderà la congiura organizzata e riuscita “non sine conscientia, ut creditum est’’, di Federico. Ed oggi, ironia della sorte i corpi di questi fratelli e del loro padre, giacciono a pochi metri di distanza.
L’antica chiesa di San Donato è in fase di restauro ed è in questi giorni un’occasione anche per gli urbinati di vederla nel suo interno, perché generalmente è sempre chiusa. Sul luogo un team di tecnici e operai che stanno rifacendo il pavimento della chiesa del XI secolo. Le tombe di Guidantonio e Oddone sono protette da robuste inferriate . Durante il restauro,che è ancora in corso, sono affiorate una sinopsia ed un affresco, che dovrà essere al vaglio della soprintendenza. Nello studio del canonico Bramante Ligi dal titolo UOMINI ILLUSTRI E BENEMERITI DI URBINO, già si leggeva, prima di questa scoperta recente, che presso “l’antica chiesa di S.Donato contiene la tomba del Conte Guidantonio Feltrio, morto il 21 febbraio 1443. Sulla pietra tombale è riprodotto, in bassorilievo, vestito dell’abito francescano, con la spada e l’insegna cavalleresca. Sotto la figura del Conte si legge una iscrizione latina in semigotico che ricorda con lode il Principe. La Contessa, moglie del Duca, caterina Colonna, nepote di Martino V, dorme con lui il sonno eterno’’.
Paolo Montanari

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