USC: "Facciamo il bilancio della pasqua"
Aiutati dalle condizioni metereologiche intermittenti, abbiamo trascorso una domenica discreta, inframezzata da pioggia e un buon lunedì di sole, con una soddisfacente affluenza ulteriormente aiutati, dalla concomitanza con l'elezione dei Capitani Reggenti che è stato il principale elemento di interesse da parte dei visitatori. Va sottolineato che i negozi del Centro Storico venivano da quasi tre mesi di inattività o come li ha definiti qualcuno da tre" mesi di oblio", così ci eravamo illusi che la Pasqua segnasse l'inizio della stagione di lavoro, invece passati gli entusiasmi iniziali, siamo inesorabilmente ripiombati nelle interminabili attese del classico colpo di fortuna che ti permetta di portare a casa la "pagnotta".
Un'altra valutazione merita essere fatta nei confronti dell'accoglienza al turista.
Le maggiori problematiche segnalate dagli operatori, sono state quelle in merito alla chiusura delle torri per il rischio dovuto ai temporali e della messa in sicurezza e dall'orario di chiusura della funivia, non in linea con l'affluenza dei turisti oltre le 19:30. A causa del servizio non sufficiente si è svuotato il Centro Storico, per la paura dei visitatori di rimanere "a piedi", compromettendo anche il lavoro serale di chi fra negozianti e ristoratori aveva pensato di offrire qualche servizio in più. Visto che le scuole in Italia riprendevano il mercoledì e forse il martedì sarebbe stata un’opportunità di lavoro maggiore, ma si sa che la sinergia fra pubblico e privato è una utopia e che porre il turista al "centro" degli interessi di chiunque è una chimera.
Fare accoglienza è una cosa che ancora come paese dobbiamo imparare, così come dobbiamo capire che una rondine non fa primavera e che un week end spot non basta per la sopravvivenza di un settore. Per cui se tutti gli attori non decidono cosa vorranno fare "da grandi", lavorando insieme per un obiettivo comune che dev'essere quello di promuovere e valorizzare un sito patrimonio dell'umanità con peculiarità uniche al mondo, non resta che gettare la spugna ed alzare le mani in segno di resa. Cosa che non vorremmo mai fare, nel rispetto di chi è nato dopo di noi e che proviene da famiglie che hanno vissuto di un indotto a vocazione turistica, che per ora rimane solo un ricordo non troppo lontano.
Comunicato stampa
Unione Sammarinese Commercio e turismo