USC: incontro con il nuovo governo
Nella giornata di venerdì 14 febbraio u.s. l’Unione Sammarinese Commercio e Turismo ha incontrato il nuovo governo affrontando le tante problematiche di sistema quali GIUSTIZIA, SISTEMA BANCARIO E RIFORME, ribadendo la nostra convinzione, già espressa in passato, che non ci potrà essere NESSUNO sviluppo senza la CERTEZZA DEL DIRITTO.
Un Tribunale equo ed imparziale è condizione sine qua non per ogni impresa o cittadino così come le regole certe e un sistema bancario in grado di sostenere lo sviluppo delle imprese. Solo ripristinando questi pilastri, pilastri su cui si fonda ogni Paese civile, si potrà tornare a “respirare” quel clima di fiducia necessario per uno sviluppo futuro anche CULTURALE.
Il confronto si è poi articolato sulle riforme e sui progetti per il futuro, concentrandosi sulle tematiche che riguardano il comparto imprenditoriale del commercio in primis e del turismo, comparti sempre più “schiacciati” dalla burocrazia e da spese insostenibili, come, per fare un semplice esempio, le commissioni sulle carte di credito.
Riteniamo una grave mancanza l’assenza di un progetto Paese fondato sull’analisi dei dati esistenti per evitare gli enormi errori del passato.
Si è parlato in modo approfondito delle problematiche che riguardano gli operatori del centro storico della Capitale. In questo senso appoggiamo l’idea del S.d.S. Stefano Canti nel proporre la riqualificazione dell’area adibita a parcheggio della Baldasserona, con il principio di sfruttare l’esistente rendendolo fruibile e più funzionale, creando un servizio e un accesso migliore ai centri storici di Borgo Maggiore e Città, senza impiegare ulteriori ed eccessive risorse.
Ben accolta anche la proposta di migliorare il percorso lungo la superstrada, anche fuori confine, fino ad arrivare al centro storico della Capitale.
USC ha chiesto al governo di farsi garante e un rappresentante coeso per il bene del Paese raccogliendo e sintetizzando le istanze di tutto il mondo imprenditoriale, ragionando sui reali dati oggettivi, con il fine di ottenere una condivisione di intenti e obiettivi.
Da Tempo USC chiede con forza di rivedere e ripristinare tutti gli accordi con la vicina Italia, necessari per far sì che ogni “pratica” sia possibile negli interscambi commerciali, così come per ogni altro cittadino della nostra Repubblica.
Si è affrontato l’annoso problema delle attività prevalenti assegnate alle aziende. Continua a verificarsi una “distorta” dichiarazione di appartenenza, da parte delle stesse aziende, con la conseguente applicazione di contratti di lavoro a settori di diversa pertinenza.
Si è affrontato inoltre l’argomento “Polo del Lusso”(dato che ancora nessuno sa quanto “lusso” ci sarà) ribadendo le già espresse perplessità della nostra Associazione soprattutto, e non solo, per l’impatto che avrà sul commercio esistente. Dopo aver analizzato la convenzione e dopo aver relazionato ed evidenziato tutte le criticità della stessa, l’USC fu l‘unica, mediante relazione e documenti pubblicati, a porre domande nel 2015 ……domande, alle quali, non sono mai state date risposte.
Nonostante tutto quanto sopra esposto, preso atto dell’avvallo della cittadinanza ottenuto con il referendum e l’imminente conclusione del progetto, auspichiamo la miglior riuscita dello stesso, ma questo, senza creare disparità di trattamento per tutto il comparto esistente e, come già pubblicato sempre nel 2015, chiediamo le stesse condizioni, sia per quanto riguarda i contratti di lavoro sia per i criteri di defiscalizzazione.
Rimaniamo in attesa delle “conseguenze” sperando che non si verifichi ciò che abbiamo da tempo preventivato.
Comunicato stampa
USC