Ieri purtroppo un dipendente di 44 anni si è infortunato sul lavoro ed ora versa in gravi condizioni. Ciò che è accaduto al giovane lavoratore è qualcosa che riguarda tutto il mondo del lavoro e che non può che suscitare riflessioni. Se guardiamo al resto del mondo, quella degli infortuni sul lavoro e anche purtroppo delle morti, sembra una catena impossibile da arrestare. Qui in Repubblica di passi avanti ne sono stati fatti parecchi ma incidenti come quello di ieri devono comunque indurci ad un cambio di mentalità. Non c’è infatti normativa che tenga quando non vi sia la consapevolezza piena di come le leggi sulla sicurezza del lavoro rappresentino una opportunità reale per datori di lavoro e dipendenti. Troppe volte invece a certi presidi non si riserva la dovuta importanza. E’ dunque imprescindibile partire dal concetto e dalla condivisione che nessuna normativa può da sola raggiungere gli obiettivi auspicati, bensì è fondamentale accompagnarla con una attività di prevenzione e mediante l’impegno di tutti gli attori coinvolti nella sua costante implementazione e concreta attuazione, al fine di cercare di adattarla costantemente al mondo del lavoro attuale che muta rapidamente, a partire sia dai nuovi processi produttivi che dalla definizione di nuove professionalità e modalità di lavoro. Una corretta politica orientata alla sicurezza dei lavoratori, porta un sicuro ritorno positivo in azienda, non solo per ciò che concerne i rapporti umani, ma anche in termini di redditività. E’ responsabilità di tutti individuare strumenti e soluzioni che pongano un argine a questa situazione intollerabile, che mina totalmente il concetto di lavoro dignitoso e di giustizia sociale.
Unione Sammarinese dei Lavoratori