USL: dialogo intermittente, aiuti reali alle persone e disabilità fuori dal radar della maggioranza?
La maggioranza, dopo anni in cui abbiamo auspicato invano l’avvio di un confronto, sta ricercando un dialogo, sicuramente tardivo ma meglio che nullo, a patto che porti realmente ad un risultato tutelante per le persone. Da un lato USL continua a portare su tutti i tavoli i problemi tangibili e le istanze delle persone, dall’altro non più tardi di qualche giorno fa esponenti della maggioranza hanno provato lungamente a convincere le OOSS della bontà di provvedi- menti, come le residenze fiscali non domiciliate, su cui pesano dubbi anche da parte di alcuni membri della maggioranza per loro stessa ammissione, che nulla hanno a che fare con le soluzioni ai problemi che la collettività vive ogni giorno sulla propria pelle con il rischio di non farcela più. L’elenco delle azioni che devono essere messe in campo da tempo lo abbiamo ripetuto e continueremo a ripeterlo fino a sgolarci: vanno allargati i criteri di reddito minimo per gli aiuti economici ed estesi o creati altri aiuti visto il calo medio del 10-15% del potere di acquisto, vanno aiutate le persone aumentando gli assegni familiari che oggi hanno importi irrisori dando la possibilità di percepirli anche a coloro che non lavorano, esattamente come la maternità va riconosciuta anche alle future mamme non occupate. C’è poi il grande tema degli affitti e dei mutui alle stelle, per non parlare della difficoltà di chi è giovane e vuole mettere su famiglia, di accendere mutui ex novo insostenibili, dei balzelli economici accessori introdotti per richiedere la pensione o altre documentazioni dovute. Si sente dunque forte la necessità di un progetto tangibile di rilancio del Paese che si basi su una vera economia reale, sul legittimo bisogno delle persone di sentirsi ascoltate e tutelate e potremmo andare avanti per molte e molte righe vista la mole di problematiche reali che non sono state affrontate, se non in parte, e sicuramente non risolte in modo esaustivo e tutelante, non solo da questo esecutivo. Inoltre alla luce di tutte le difficoltà e le problematiche emerse, in un Paese in cui anche chi lavora spesso fa fatica ad arri- vare a fine mese, si vuole fare un decreto dove, se non subirà variazioni, il tempo determinato passerà da 18 a 24 mesi, creando ancora più precarietà e preoccupazione nelle persone. Per troppo tempo, infine, il tema disabilità è rimasto fuori dai radar della politica e nemmeno ora si intravedono quei provvedimenti di cui tanto si sente l’esigenza. Non è possibile che, a parte qualche articolo qua e là in alcune norme, non si sia affrontato in modo organico con i Sindacati questo tema e non ci si sia confrontati sugli strumenti da mettere in campo per aiutare realmente chi ha disabilità e chi assiste un diversamente abile. “Auspichiamo che in questo ultimo scorcio di legislatura si lavori di concerto in modo proficuo per non lasciare indietro chi, partendo svantaggiato, avrebbe invece bisogno di maggiori attenzioni e vera uguaglianza – afferma il Segretario Generale Francesca Busignani, e prosegue - certo è che il presupposto deve essere spingere e attuare una politica dei redditi concreta con misure di ampio respiro e con dinamiche reali di sviluppo che non implichino se, ma o zone d’ombra non dissipate totalmente, altrimenti nessuna politica ci troverà mai d’accordo.“
Cs - Unione Sammarinese Lavoratori
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