Si è riunito lunedì 26 novembre il Consiglio Direttivo della Federazione Pubblico Impiego USL; al centro del dibattito le proposte di intervento sui salari pubblici previste nella legge finanziaria.
Tutti gli interventi si sono concentrati nell’auspicare che il Governo decida di indirizzare i tagli sulle vere fonti di sperpero e di spreco e di agire sull’evasione, ribadendo che il lavoro pubblico è uno strumento per fornire servizi ai cittadini e alle imprese e non un mero costo per le casse dello Stato. Servizi necessari alla vita democratica, al welfare ed al rilancio dell’economia del Paese.
Ancora una volta, invece, per tentare di sanare il Bilancio dello Stato, si è scelta la facile strada dei tagli applicati indiscriminatamente sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici, senza alcuna logica.
La posizione del Direttivo è chiara: il Settore Pubblico comprende, prima e meglio di altri, le reali condizioni del Paese ma non è ammissibile permettere che si incida unilateralmente sul rapporto di lavoro eludendo la contrattazione collettiva, espressione di democrazia, ed imponendo illegittimi tagli sia degli stipendi che dei diritti normativi.
Non si tratta della rivendicazione di diritti acquisiti ma della richiesta di maggiore attenzione al Pubblico Impiego, valorizzandone la professionalità ed il merito, rimettendo al centro il ruolo del contratto collettivo, in questi ultimi anni spesso “accantonato” dagli Esecutivi.
Il Direttivo della Federazione Pubblico Impiego USL ha avanzato pertanto la proposta di stralciare gli articoli inerenti le pubbliche retribuzioni e di aprire contestualmente la contrattazione per il rinnovo del contratto di lavoro, da concludersi tassativamente entro il primo trimestre del 2019.
Contrattazione che da un lato non potrà ridursi ad una chiusura preconcetta ai sacrifici, purchè vi sia una equa partecipazione alla spesa pubblica da parte di tutta la popolazione, e dall’altro dovrà contemplare un concreto aggiornamento dei diritti normativi e sindacali, aspetti sui quali ci sono ampi margini su cui intervenire.
Non quindi un ordinario rinnovo contrattuale, quanto piuttosto un’occasione vera di rinnovamento di un settore pubblico sempre più centrale sia nel contesto nazionale che globale, anche in ragione della straordinarietà della situazione economica del Paese e della conseguente necessità di avere un maggiore sostegno da parte della collettività.
Al termine dell’incontro il Direttivo della Federazione Pubblico Impiego USL, ha dato mandato alla Segreteria di organizzare forme di protesta se l’Esecutivo preferirà sottrarsi al confronto democratico non cogliendo questa importante opportunità.
Cs Il Consiglio Direttivo FPI USL
Tutti gli interventi si sono concentrati nell’auspicare che il Governo decida di indirizzare i tagli sulle vere fonti di sperpero e di spreco e di agire sull’evasione, ribadendo che il lavoro pubblico è uno strumento per fornire servizi ai cittadini e alle imprese e non un mero costo per le casse dello Stato. Servizi necessari alla vita democratica, al welfare ed al rilancio dell’economia del Paese.
Ancora una volta, invece, per tentare di sanare il Bilancio dello Stato, si è scelta la facile strada dei tagli applicati indiscriminatamente sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici, senza alcuna logica.
La posizione del Direttivo è chiara: il Settore Pubblico comprende, prima e meglio di altri, le reali condizioni del Paese ma non è ammissibile permettere che si incida unilateralmente sul rapporto di lavoro eludendo la contrattazione collettiva, espressione di democrazia, ed imponendo illegittimi tagli sia degli stipendi che dei diritti normativi.
Non si tratta della rivendicazione di diritti acquisiti ma della richiesta di maggiore attenzione al Pubblico Impiego, valorizzandone la professionalità ed il merito, rimettendo al centro il ruolo del contratto collettivo, in questi ultimi anni spesso “accantonato” dagli Esecutivi.
Il Direttivo della Federazione Pubblico Impiego USL ha avanzato pertanto la proposta di stralciare gli articoli inerenti le pubbliche retribuzioni e di aprire contestualmente la contrattazione per il rinnovo del contratto di lavoro, da concludersi tassativamente entro il primo trimestre del 2019.
Contrattazione che da un lato non potrà ridursi ad una chiusura preconcetta ai sacrifici, purchè vi sia una equa partecipazione alla spesa pubblica da parte di tutta la popolazione, e dall’altro dovrà contemplare un concreto aggiornamento dei diritti normativi e sindacali, aspetti sui quali ci sono ampi margini su cui intervenire.
Non quindi un ordinario rinnovo contrattuale, quanto piuttosto un’occasione vera di rinnovamento di un settore pubblico sempre più centrale sia nel contesto nazionale che globale, anche in ragione della straordinarietà della situazione economica del Paese e della conseguente necessità di avere un maggiore sostegno da parte della collettività.
Al termine dell’incontro il Direttivo della Federazione Pubblico Impiego USL, ha dato mandato alla Segreteria di organizzare forme di protesta se l’Esecutivo preferirà sottrarsi al confronto democratico non cogliendo questa importante opportunità.
Cs Il Consiglio Direttivo FPI USL
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