USL e UCS all’incontro con l’autorità per l’energia: scongiurare scenario con persone che non possano più permettersi di fruire di luce e gas
Sentiamo spesso dire che il mondo è cambiato e che indietro non si torna, che il mercato di oggi non è quello di ieri. Questo per imporre l’assioma che le tariffe e i loro relativi aumenti sono insindacabili. Ma se il concetto in apparenza non fa una piega, basta andare appena oltre alla superficie per capire che tali aumenti pur imputabili in parte al mercato, rischiano di diventare insostenibili per una larga parte della popolazione che si trova ad affrontare i rincari con forte perdita di potere d’acqusito. Resta quindi aperto il tema degli aumenti di cui USL e UCS questa mattina hanno parlato, unitamente alle altre sigle sindacali e Assoconsumatori, con i membri dell’Autorità per l’Energia che si sono detti interessati alle proposte avan- zate durante l’incontro, specie a quelle riguardanti le fatture che non essendo in linea con i tempi delle letture, non rie- scono a fotografare i reali consumi, oltre ad essere da anni poco leggibili. Per non parlare poi di come la prima fascia andrebbe ampliata anche alla luce dei componenti che abitano all’interno di una stessa casa e se in quel nucleo ci sono persone diversamente abili, o anziani per cui le utenze, come ad esempio il riscaldamento, devono essere tenu- te più alte non per spreco ma per reale necessità. Le proposte giudicate interessanti questa mattina, erano state portate anche ad altri tavoli alla presenza dei vertici dell’Azienda e della politica. “La sensazione è quella di una mancanza di coordinamento, afferma il Segretario Generale USL Francesca Busignani - infatti analizzando a compartimenti stagni la situazione del costo dell’energia e basandosi solo sui calcoli numerici, che pur importanti non tengono presente il sostegno delle fasce deboli e il welfare del Paese, sembrerebbe quasi che le motivazioni addotte per tutte queste dinamiche di rincaro o gestione un po’ approssimativa, abbiano anche una parvenza di senso, ma così non è, poiché ci vuole una visione lungimirante che con- templi dove si vuole portare questo Paese e qual è il prezzo che si vuol far pagare ai lavoratori. Se non si ha la capacità di convogliare energie a sostegno e si infonde nella popolazione un senso di sfiducia e non di tutela, anziché crescere, questo Paese è destinato ad albe poco rosee”. Dal canto suo UCS specifica che i costi energetici, è vero, sono aumentati ovunque ma va respinto con entrambe le mani uno scenario dove una parte di popolazione non possa più permettersi di tenere il riscaldamento o la luce acce- sa, è giunto il tempo di mettere a punto tutta una serie di politiche sociali che andavano adottate ieri, per tutelare le fasce più deboli e per non indebolire quelle che ancora, se pur a fatica, riescono ad arrivare a fine mese.
Cs - USL e UCS
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