Usl: mobbing lavorativo, servono più strumenti di tutela e prevenzione
A settembre 2020 l’USL ha partecipato al seminario di criminologia organizzato dall’Università di San Marino per approfondire il fenomeno del mobbing lavorativo, analizzato da un punto di vista interdisciplinare per comprendere quali strumenti il legislatore ha messo a disposizione delle vittime e come questi siano stati usati. Come purtroppo riscontriamo ormai quotidianamente, il fenomeno del mobbing si configura in casistiche molto variegate dove l’inquadramento fornito dall’attuale giurisprudenza non è di esaustivo supporto per poter affrontare e risolvere al meglio la questione. Nonostante l’impegno del legislatore nel 2008 di inserire tra i reati penali di violenza di genere la disciplina del mobbing lavorativo, l’analisi giurisprudenziale emersa durante il seminario ha evidenziato che ad oggi ci risulta, dopo oltre 12 anni dall’entrata in vigore, che nessuna donna a San Marino abbia sporto querela. Concordiamo pertanto con i relatori che ribadiscono come gli strumenti repressivi di diritto penale da soli, non siano abbastanza. Il fenomeno del mobbing dovrebbe essere analizzato nella sua interezza, e non solo circoscritto alla violenza di genere ma allargato a tutte le situazioni nonché integrato sotto un profilo preventivo cioè meglio disciplinato come normativa sulla tutela dei rischi dei lavoratori sul luogo di lavoro. Il mobbing spesso è alimentato da disfunzioni organizzative, più l’organizzazione è chiara e meno i dipendenti dell’azienda saranno soggetti a pratiche di mobbing. Per mettere in atto un’efficiente tutela, occorre appunto avviare un sistema di prevenzione convincente che possa tutelare azienda e lavoratori. Questo, partendo dalla contrattazione collettiva e dall’introduzione di “codici di buone prassi” e da accordi specifici aziendali, nei quali siano contenuti delle indicazioni di comportamenti considerati illegittimi. “Auspichiamo che la tematica venga presto approfondita e regolamentata nonché vi sia da parte di tutti una maggior presa di coscienza su un fenomeno che rappresenta oggi una problematica esistente e, purtroppo, sempre più diffusa” riferiscono dalla Segreteria USL.
La Segreteria USL